Giordania, team di sole donne
rimuoverà 136mila mine
In Giordania è iniziato losminamento dei campi di battaglia dove un tempo si affrontavano oppostieserciti. Molte delle mine risalgono infatti alla guerra arabo-israeliana del ‘48, altre allaGuerra dei Sei giorni del 1967 e alle ostilità con la Siria degli anni '70. Nel 1994 iltrattato di pace con Israele ha permesso alla Giordania di acceleraregli sforzi di sminamento e 73.000 mine israeliane sono state rimosse dalla zonadi frontiera di Wadi Araba. Nel 1999, la Giordania ha ratificato il trattato sul divietodelle mine, che vieta impiego, stoccaggio, produzione e trasferimento dellemine antiuomo. Il compito per i giordani èora di rimuovere altre 136.000 mine da una cintura di 104 km lungo il confinesettentrionale con la Siriaentro il 2012, come previsto dal Trattato. Le donne giordane hannoaperto la strada ad una nuova strategia che sfida le norme sociali. Nel mese diottobre 2008, un gruppo di 10 donne della provincia di Mafraq, una zona moltoconservatrice, dove le mine rappresentano la principale minaccia per circamezzo milione di giordani, è diventato il primo team di sminamento tutto alfemminile del Medio oriente. Nei piccoli villaggi di frontiera del nord dove ladisoccupazione è circa al 40 per cento, le donne hanno poche opportunità dilavoro e non possono svolgere i compiti riservati agli uomini.Nonostante ciò le sminatrici non sono disposte a rinunciare a quella checonsiderano una sfida umanitaria. All'inizio non hanno trovatol'incoraggiamento e il sostegno della comunità, ma quando tutti hanno sentito parlaredei loro risultati nel liberare i terreni contaminati, la gente ha iniziato asostenerle e rispettarle. Istruitedalla Norwegian People's Aid, una Ong partner del progetto Jordan's NorthernBorder Demining, le lavoratrici sono altamentequalificate per individuare e recuperare le mine, anche se il fatto che le mappemilitari non mostrino l'esatta posizione delle mine rende il lavoro molto difficile. Secondo NPA, le statistiche sullo sminamento in tutto il mondo hannodimostrato che, anche se il lavoro femminile può essere più lento di quello deiloro colleghi maschi, in realtà la loro attività è più approfondita perché ledonne sono più meticolose e soprattutto più prudenti degli uomini quando sitratta di agire secondo le misure di sicurezza. Raramente sono vittime diincidenti anche nel caso di lavori così pericolosi. Le sminatricisono ragazze laureate, studentesse universitarie e casalinghe. Secondo le stime militarigiordane, circa 305.000 mine sono state piantate nel paese negli ultimi 60anni. La presenza delle mine blocca l'accesso a terreni agricoli che potrebberoessere utilizzati per la coltivazione e il pascolo. E provoca ritardi neiprogetti di irrigazione e idroelettrici, limita l'edilizia e la costruzione eisola i siti storici. Anche se il progetto di sminamento giungerà a terminenel 2012, si prevede di mantenere il paese coinvolto in altre attività in tuttoil mondo. Ci potrà anche essere un tentativo di creare una società giordanaspecializzata nello sminamento per aiutare i paesi limitrofi. Nonostante i progressi compiuti nell'ultimo decennio, le mine sono ancorapresenti in 70 paesi e uccidono circa 6.000 persone l'anno, secondo lerelazioni globali sugli ordigni terrestri. Ma per la Giordania, il 2012comporterà una maggiore sicurezza in Mafraq, uno sviluppo sociale ed economicodella zona, e la fine delle sofferenze per la gente del luogo da anni inpericolo.