Tokio contro pena di morte
Kamei: "L'aboliremo"
Il Giapponelavorerà all'abolizione della pena dimorte. È il ministro ai Servizi finanziari e alla Riforma postale, Shizuka Kamei, ad annunciare uno degliobiettivi più cari a gran parte del governo guidato dai leader dei Democratici,Yukio Hatoyama. Forse c'è un eccesso di ottimismo, «il percorso non è facile ela strada è in salita», visto che,secondo i sondaggi, l'80% della popolazione ha votato affinché il boia continuia operare. Kamei è l'ospite d'onore di un simposio sulla pena capitale,promosso dalla Delegazione Ue in Giappone, dall'ambasciata di Svezia e dallaWaseda University. E non delude le attese della nutrita platea del prestigiosoateneo di Tokyo, dove ripetutamente sono rievocate le teorie di Cesare Beccariacontro la sentenza capitale. Ilsegretario della Lega parlamentare per l'abolizione della pena di morte, Hirotami Murakashi ha sottolineato: «Èla prima volta che un ministro si esprime in termini così netti in pubblico». Kamei,che è presidente della Lega, spiega che ci sono le condizioni «per una nuova e straordinaria era e lascrittura di un nuovo capitolo dei diritti umani in Giappone». Criticapesantemente le politiche dell'ex premier liberaldemocratico, JunichiroKoizumi, durante il suo mandato (2001-2006), «troppo sbilanciate verso ilmercato e filo-Usa, come nel caso della guerra in Iraq, e causa di fortidiseguaglianze sociali». L'obiettivo adesso è «andare oltre e puntare a unavita migliore: Hatoyama ha lanciato il concetto di fraternità e c'è un nuovoministro della Giustizia, Keiko Chiba». Ci sono tutte le condizioni per unamoratoria, primo passo per l'approvazione di una legge che introduca il carcere a vita: «Sarebbe una pietramiliare perché a quel punto il carcere a vita renderebbe inutile la pena dimorte. Continuerò a fare del mio meglio per arrivare all'abolizione,allineandoci al trend internazionale».