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Capitol Hill, morto un poliziotto. Chi è Noah Green, l'attentatore: afro-americano vicino all'Islam radicale

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Si è scagliato con l'auto contro Capitol Hill, il Campidoglio americano: Noah Green ha travolto due poliziotti, uccidendone uno, prima di morire a sua volta sotto i colpi degli altri agenti. Il nuovo assalto al cuore politico della democrazia americana, finito in lockdown per la seconda volta in questo drammatico 2021 dopo quanto accaduto lo scorso 6 gennaio, con l'assalto dei pro-Trump, lascia sul terreno due vittime. 

Non sarebbe terrorismo, ma il gesto folle di un uomo disperato e con squilibri psichici, si sono affrettati a spiegare le autorità. L'uomo, 25enne afroamericano, si dichiarava sui social un seguace della Nation of Islam, l'organizzazione dei musulmani black guidata dal controverso e radicale leader Louis Farrakhan. Due ore prima dell'attacco solitario al Parlamento americano, aveva scritto su Instagram: "Il governo è il nemico numero uno degli afroamericani", ed è abbastanza singolare che questo accada anche con Joe Biden e la maggioranza democratica, e non più dunque con Donald Trump al potere, l'uomo contro cui si è scatenata l'ondata di proteste violente del #Blacklivesmatter.

Alla base del gesto di Green ci potrebbero essere spinte para-religiose, miste a complottismo politico a livelli estremi. L'uomo pensava di essere nel mirino di Fbi e Cia, "hanno cercato di avvelenarmi, di controllare la mia mente", e invitava i suoi followers "a studiare le Rivelazioni, a studiare i segni della fine dei tempi, studiare chi è la Bestia, chi è l'Anti-Cristo, chi è il falso profeta. Il Ministro è qui per salvare me e il resto dell'umanità, anche se ciò significa fronteggiare la morte. L'Onorevole Elijah Muhammad (il suo maestro, l'eccelso Cristo) è vivo ed è al potere, io ne sono testimone...". Alla luce di quanto accaduto, il riferimento al guru spirituale di Malcom X e Muhammad Alì è ancora più inquietante.

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