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Olivier Duhamel, l'europarlamentare socialista? "Sì, rapporti incestuosi": l'orrore privato che imbarazza la sinistra

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La sinistra "al caviale" francese tira un sospiro di sollievo per Olivier Duhamel, la gente della porta accanto si indigna. Il procuratore della Repubblica di Parigi ha annunciato "l'archiviazione della procedura" nei confronti del politologo accusato di violenze sessuali sul figliastro minorenne perché il reato è caduto in prescrizione.

 

 

 

 

 

 

L'inchiesta ha sconvolto la Francia e il mondo degli  intellettuali progressisti, non solo francesi, dal momento che Duhamel era uno dei più rispettati e potenti esponenti della gauche transalpina, essendo stato anche un ex europarlamentare per il Partito socialista. A sollevare il caso, e scoperchiare anni di dicerie e sospetti, era stata Camille Kouchner nel suo libro autobiografico La Familia grande, in cui ripercorreva gli abusi fisici e psicologici a cui il patrigno Duhamel, nuovo compagno della ex moglie di Bernard Kouchner (potentissimo ex ministro socialista), aveva sottoposto negli anni Ottanta lei e il fratellastro. 

 

 

 

 

 

 

La Kouchner aveva detto di aver voluto dare con il suo libro-denuncia "una testimonianza sull'incesto per dimostrare che dura anni e che è difficilissimo mettere da parte il silenzio", scatenando di fatto una versione francese del #metoo americano. Duhamel, interrogato dagli inquirenti aveva respinto le accuse di stupro e violenza ammettendo però i rapporti incestuosi con il figliastro Victor. Una ammissione che non gli è valsa la condanna giudiziaria, ma quella morale e sociale di gran parte della comunità francese, nonostante i salotti buoni di Parigi si siano adoperati per anni a sminuire e silenziare quello che, alla prova dei fatti, non si era rivelato solo "gossip" a luci rosse.

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