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Afghanistan, orrore talebano contro le donne: "Vietato lo sport. Le adultere? Le lapidiamo per il loro bene"

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Nessun governo inclusivo, nessun rispetto per i diritti delle donne: le promesse fatte dai talebani settimane fa restano solo promesse. Lo dimostra la loro ultima decisione, quella secondo cui le afghane non potranno più giocare a cricket né a nessun altro sport che "esponga i loro corpi" o lo mostri ai media. Praticamente tutti. L'annuncio è arrivato dal vicecapo della Commissione cultura, Ahmadullah Wasiq, secondo il quale "non è necessario che le donne giochino a cricket". E pare  che anche giocare a porte chiuse sia un problema visto che, secondo Wasiq, le persone vedrebbero le sportive attraverso "foto e video".

E' meglio evitare, nell'ottica del regime, situazioni in cui il viso o il corpo delle donne non siano coperti: "L’Islam non permette che le donne siano viste così". Questo, comunque, è solo uno degli ultimi obblighi e divieti imposti alle donne afghane dai talebani. Di recente è stato detto loro di indossare il burqa o almeno l’hijab, di non dover apparire in tv, di frequentare classi solo femminili fin dalle elementari.

Con l'arrivo degli studenti coranici a Kabul è ricominciata anche la feroce lapidazione delle donne adultere, interrate fino al collo. A tal proposito, un talebano sentito da Repubblica, Mohammed Amin Ullah di 25 anni, ha detto: "È soltanto l’applicazione della Sharia". Si tratta di azioni, spiega il soldato, fatte "solo per il bene dell'Islam". Parole da brividi, che forniscono un quadro inquietante sul futuro dell'Afghanistan e delle sue donne.

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