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Kim Jong-un, "nuovo missile strategico". L'ultima follia, sfida nucleare agli Stati Uniti: "Ecco perché è una minaccia"

Kim Jong-un 

Mirko Molteni
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Dopo la sconfitta in Afghanistan, il presidente americano Joe Biden vede risorgere la grana della Corea del Nord, che il suo predecessore Donald Trump aveva gestito bene. Ieri la KCNA, agenzia di stampa del regime di Pyongyang, ha reso noto che «sabato e domenica ci sono stati lanci di prova di un nuovo missile da crociera strategico», non ancora identificato, i cui prototipi hanno volato «per 1500 km prima di colpire bersagli in mare». Essendo un missile da crociera, non vola con traiettoria balistica, ma in orizzontale, come un aereo. Ha compiuto virate e circuiti a forma di 8, il che indica velleità di poter sgusciare fra le difese antimissile. Inoltre, potrebbe portare ordigni nucleari, che i nordcoreani stanno miniaturizzando. Washington commenta: «Monitoriamo la situazione. L'arma minaccia i nostri alleati nella regione».

 

 

Un missile da 1.500 km non raggiunge l'America, bensì Corea del Sud e Giappone. Il comando USA dello scacchiere Indo-Pacifico, US IndoPaCom, forse per fugare il fresco ricordo della ritirata da Kabul, avverte: «Rimane ferreo l'impegno degli Stati Uniti a difendere Giappone e Sud Corea».

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un ha lanciato un messaggio agli USA nel momento di debolezza seguito alla batosta afghana, facendosi spina nel fianco di Biden, il presidente che ha sospeso il disgelo attuato da Trump fra 2017 e 2020. In più, poiché oggi è previsto un incontro del ministro degli Esteri cinese Wang Yi col collega sudcoreano Chung Eui Yong, i test sono volti a rivendicare l'asse con la Cina e nel contempo a intimorire Seul.

 

 

Già il 9 settembre Kim ha diretto la parata militare per il 73° anniversario del regime, mostrandosi peraltro più in forma del solito, dimagrito, si stima, di 20 kg. Mostratosi più in salute per sfatare le voci che lo volevano scavalcato nella gerarchia dalla sorella Kim Yo Jong, il dittatore intima agli americani la ripresa di colloqui e l'alleggerimento, se non l'eliminazione, delle sanzioni. Altrimenti, il riarmo proseguirà.

Negli anni di Trump, le trattative segrete dell'allora capo della CIA Mike Pompeo, poi promosso segretario di Stato, e i successivi, storici, incontri fra Kim e Donald avevano allentato la tensione. È dal 2017 che la Corea del Nord non fa scoppiare una bomba nucleare sotterranea, né lancia un missile balistico intercontinentale. Moratoria che potrebbe finire.

 

 

Già il 30 agosto l'AIEA, l'Agenzia internazionale dell'energia atomica, ha denunciato che i nordcoreani hanno riattivato la centrale nucleare di Yongbyon, spenta nel 2018. Ora Kim strombazza un missile da crociera finora sconosciuto, forse sviluppato dal Kumsong-3, derivato a sua volta dal russo Kh-35. Ma se il Kumsong-3 era accreditato di 200 km di gittata, questo da 1500 km è un enorme passo avanti. Non a caso, ieri gli americani hanno risposto provando una nuova versione del loro missile antimissile GBI, lanciato dalla base di Vandenberg, in California, per migliorare lo "scudo" che protegge gli USA da testate nemiche. Temono che la Corea del Nord abbia ormai da 30 a 60 armi nucleari pronte, con capacità di aggiungerne 6-7 nuove all'anno. 

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