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Roman Abramovich, il terrore dell'oligarca: "Che fine ha fatto il suo yacht", ora si capisce tutto

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Ancora prima che Ursula Von der Leyen annunciasse oggi primo marzo che l'Europa ha "chiuso i nostri cieli agli aerei russi, compresi i jet privati degli oligarchi. E per non commettere errori: congeleremo anche gli altri loro beni, che si tratti di yacht o auto di lusso, proprietà di lusso", nel timore di sequestri per via delle sanzioni o di sabotaggi Vladimir Putin e gli altri oligarchi russi hanno cominciato a spostare le loro imbarcazioni dai porti europei dove sono normalmente ormeggiati. 

 

 

Il presidente russo ha già traslocato il suo "Grateful", yacht lungo 80 metri, dal porto di Amburgo a quello di Kaliningrad (la vecchia Konigsberg, enclave russa tra Polonia e Paesi del Baltico), due settimane prima dell'invasione dell'Ucraina, come riporta Leggo. Il suo esempio è stato seguito dai suoi fedelissimi oligarchi. Roman Abramovich in primis. Il, patron del Chelsea infatti ha spostato il My Solaris, yacht da 140 metri, che era ormeggiato nel porto di Barcellona. L'altro yacht di Abramovich, l'Eclipse, si trova invece al sicuro a Saint Martin, paradiso (fiscale e non solo) nel Mar dei Caraibi. Andrey Melnichenko, tycoon russo, ha ordinato di far salpare il prima possibile il mega panfilo Sailing Yacht A, che ora si trova in manutenzione nel porto di Trieste.

 

 

Ma non c'è solo il problema dei sequestri. Gli oligarchi temono anche azioni di sabotaggio come è avvenuto a Maiorca, in Spagna, dove un marinaio ucraino ha danneggiato lo yacht di Alexander Mikheev. 

 

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