Mariupol, "con che arma è stato colpito l'ospedale": cratere profondo 6 metri e largo 15, un'ipotesi spaventosa

giovedì 10 marzo 2022
Mariupol, "con che arma è stato colpito l'ospedale": cratere profondo 6 metri e largo 15, un'ipotesi spaventosa
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Almeno 17 feriti e tre morti. È questo il bilancio del bombardamento russo che nella giornata di mercoledì 9 marzo ha colpito un ospedale pediatrico di Mariupol, nel sud dell'Ucraina. Stando alle immagini diffuse a pochi minuti dallo scoppio, lo spostamento d'aria causato dal missile ha attraversato l'ospedale da parte a parte. Il nosocomio infatti si presenta irriconoscibile: stanze devastate, muri abbattuti, culle e letti lanciati ovunque, finestre sradicate anche dalla parte opposta all'esplosione. 

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Il punto d'impatto, spiega l'inviato del Corriere della Sera, è diventato un cratere profondo 6 metri e largo 15. Una scena, quella che si sono trovati davanti i militari, che fa tornare indietro nel tempo. In Siria, durante l'assedio di Aleppo, le foto erano simili. All'epoca la devastazione era stata provocata dagli X-101, missili subsonici fabbricati e lanciati dai russi con 400 chili in testata. Questa volta, invece, sarebbero stati tirati sull'ospedale gli X-31pm con 200 chili in più di morte, ma dalla stessa capacità di precisione. E mentre i civili scavavano tra le macerie per recuperare donne e bambini, il mondo intero condannava l'azione russa. 

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"Un ospedale pediatrico, un reparto maternità. Hanno minacciato la Federazione Russa? Cos'è questo Paese, la Federazione Russa, che ha paura degli ospedali, dei reparti di maternità e li sta distruggendo? C'erano dei piccoli sostenitori di Bandera (nazionalista ucraino, ndr)? Le donne incinte avrebbero sparato a Rostov? Qualcuno nel reparto maternità ha umiliato chi parla russo? O è stata la de-nazificazione di un ospedale?", è stato il lungo sfogo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come lui anche gli Stati Uniti hanno condannato il "barbaro" uso della forza. Dall'altra parte però Mosca rispedisce al mittente le accuse. Secondo Dmitry Polyanskiy, rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, si tratterebbe di "fase notizie", dato che - a suo dire - l'edificio in questione "era un ex ospedale per la maternità ora occupato dalle truppe". 

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