Vladimir Putin, "lo stato emotivo del presidente?". Come risponde il portavoce Peskov: le parole che terrorizzano il mondo
Lo stato emotivo di Vladimir Putin? “È ok”. Parole del suo portavoce-ombra, Dmitry Peskov, che ha spiegato alla stampa russa che il presidente sta lavorando in orari “estremamente irregolari”. La sua giornata lavorativa “dura dalla mattina alla sera tardi”, e sarebbe strano il contrario, avendo dato il via a una vera e propria guerra di conquista dell’Ucraina, tra l’altro con esiti infelici finora rispetto a quanto aveva preventivato.
Il fatto che Peskov abbia dichiarato che Putin emotivamente è “ok” e non sia stato descritto come alla grande, pieno di forza e altre amenità proprie della propaganda russa, potrebbe essere uno spunto di riflessione. Anche perché le ultimissime dichiarazioni del presidente sono tutto fuorché lucide: ha azzardato un paragone tra russofobia e antisemitismo, ha parlato di “genocidio” ai danni degli abitanti del Donbass e ha ribadito il solito concetto dell’Ucraina da “smilitarizzare e denazificare”. E poi la chicca sull’invasione che non è davvero tale, secondo Putin: “Le truppe russe a Kiev non significano che vogliamo invadere l’Ucraina”.
In tutto ciò Peskov ha vestito un po’ i panni del pompiere, aprendo leggermente a un dialogo con gli Stati Uniti: “Imporre sanzioni ai vertici americani non significa fermare i contatti. Se necessario possono riprendere”. Finora però Putin e Joe Biden non si sono mai parlati da quando ha avuto inizio l’offensiva russa in Ucraina, con gli Stati Uniti fermi nella loro posizione di non intervenire militarmente ma di procedere sulla linea delle sanzioni e degli aiuti agli ucraini.