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Ucraina, "perché dobbiamo ascoltare la veggente Cassandra". La profezia sul conflitto: se continuiamo a ignorarla...

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"Sulla guerra in Ucraina oggi più che mai è il momento di ascoltare Cassandra": l'invito arriva dallo scrittore Giuseppe Culicchia su La Stampa. L'autore cita il romanzo di Christa Wolf che ha per protagonista la veggente del poema omerico. Quest'ultima implora tutti di mettere fine alla guerra, invoca la pace e il negoziato con gli invasori, perché sa che in caso contrario la sua città verrebbe distrutta. Alla fine, però, Cassandra non viene ascoltata e la sua previsione di rovina e distruzione si avvera. Ecco perché questa volta, secondo Culicchia, tutti dovremmo stare ad ascoltarla. 

 

 

 

Lo scrittore, insomma, evoca il personaggio della veggente per motivare la necessità urgente di dialogare con Vladimir Putin per mettere fine al conflitto in Ucraina. "Il punto è che al netto della propaganda – che contraddistingue ogni guerra e che come sappiamo o dovremmo sapere viene ampiamente usata da entrambe le parti – la razionalità andrebbe privilegiata rispetto alle emozioni", spiega lui sulle colonne del quotidiano torinese.

 

 

 

Secondo Culicchia, quella del negoziato è una strada necessaria soprattutto perché oggi "ci troviamo al cospetto di quella che potrebbe davvero essere l’ultima guerra. Non perché dopo l’Ucraina la nostra specie possa rinunciare a scannarsi, ma perché questa volta le armi di distruzione di massa sono ampiamente disponibili, visti i mostruosi arsenali nucleari di Russia e Nato". Lo scrittore, poi, fa notare che chi parla di espansione della Nato come motivo alla base della reazione di Mosca viene automaticamente additato come filo-putiniano: "Se ci pensate, è come accusare di filo-hitlerismo tutti i libri di Storia in cui si spiega come la Seconda guerra mondiale sia figlia dell’umiliazione patita dalla Germania in seguito al trattato di Versailles".

 

 

 

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