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Kramatorsk, cosa svela il numero di serie del razzo: strage in stazione, la pista decisiva?

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Di certo c'è solo che il razzo che ha colpito la stazione di Kramatorsk, in Donbass, uccidendo 57 persone era un missile balistico a corto raggio denominato “Tochka-U”, sviluppato durante la metà degli anni Sessanta dall’Unione Sovietica e utilizzato in vari scenari di guerra – Yemen e Siria su tutti – dal decennio successivo. Per il resto si assiste allo scambio di accuse sul reale mandante della strage con la Russia che accusa Kiev e con Volodymyr Zelensky che parla di “crimini di guerra delle forze russe” supportato dagli Stati Uniti che insistono sulla matrice russa dell'attacco alla stazione, l'unica linea rimasta funzionante in grado di collegare la regione del Donbass e l’ovest del territorio ucraino, ancora controllato dalle forze locali. 

 

 

Così, in attesa dell'indagine "indipendente" richiesta dalla Cina si cerca di risolvere il mistero analizzando il missile responsabile della strage. Cosa che ha fatto Matteo Milanesi per il blog di Nicola Porro andando a studiare i due numeri che lo identificano: 91579 e 9M79-1. "Il primo rappresenta il numero specifico del missile che ha causato la strage; il secondo accerta, senza alcun dubbio, l’origine “Tochka” dell’ordigno, a differenza delle prime indiscrezioni ucraine che indicavano un missile Iskander. Esistono video che dimostrano come missili con numeri di serie vicini a quelli dell’ordigno di Kramatorsk siano stati utilizzati in passato dagli ucraini. Ma nemmeno questo, secondo Repubblica, sarebbe però la pistola fumante: servirebbe un registro che indichi in quali mani è finito una volta uscito dalla fabbrica. Dell’esistenza ufficiale di questo registro, fino a oggi, non ne sono ancora rinvenute le tracce", scrive Milanesi. 

 

 

Il mistero dunque rimane perché sulla carta entrambi gli schieramenti avevano l’ordigno che ha ammazzato 57 persone oltre ad aver distrutto la stazione di Kramatorsk. Per venirne a capo bisognerebbe individuare la base missilistica da cui è stato lanciato il missile, ma la caratteristica del munizionamento a frammentazione prevede che il primo stadio del razzo finisca in caduta libera per due chilometri, rendendo quasi impossibile stabilirne la sua precisa localizzazione di partenza.

 

 

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