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Svizzera verso la Nato, "non possiamo più difenderci da soli": la decisione cambia la storia, il peggio sta per arrivare?

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La guerra in Ucraina fa paura ai Paesi neutrali. Tanto che dopo il ripensamento di Finlandia e Svezia ora anche la Svizzera comincia ad avere voglia di entrare nella Nato. Sebbene proprio l'allargamento della Nato a Est sia stato uno dei motivi che ha scatenato la furia di Vladimir Putin, dopo l'invasione dell'Ucraina chi è sempre stato non schierato ora desidera una protezione diversa. 

Stando a un sondaggio realizzato su 20 mila persone il giorno di Pasqua dal domenicale SonntagsZeitung riportato da La Repubblica, infatti, la popolazione svizzera, "nella misura del 56 per cento, è favorevole a una collaborazione più stretta con la Nato". Addirittura, il "33 per cento del campione preso in esame dal domenicale è d'accordo ad aderire tout court all'alleanza atlantica". 

 

 

Un dato che fino a poco tempo fa sarebbe stato davvero impensabile. Tra i più neo-atlantisti elvetici c'è il presidente del Partito Liberale, Thierry Burkart, partito del quale fanno parte sia il ministro degli Esteri e attuale presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, che la ministra di Giustizia e Polizia, Karin Keller-Sutter. "La Svizzera - la tesi di Burkart - non può difendersi da sola contro missili internazionali. Serve quindi una revisione della politica di sicurezza e un allineamento più stretto con la Nato".

 

 

E seppure non sarà imminente l'adesione della Svizzera alla Nato, il comandante in capo dell'esercito svizzero, Thomas Süssli, sottolinea che "se entrassimo in guerra la neutralità cadrebbe e la Svizzera si troverebbe a collaborare con i paesi vicini", tutti membri della Nato, peraltro. Insomma, "il conto alla rovescia per l'adesione è iniziato, visto che di fatto, contrariamente al passato, questa volta Berna ha scelto senza indugi un campo". 

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