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Comandante Babiy, la testimonianza: "I civili spiegano come ammazzarci"

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Ivan Babiy è un comandante ucraino che sta difendendo il fronte più caldo della guerra, quello di Severodonetsk. Fabio Tonacci, inviato di Repubblica, lo ha intercettato mentre era alle prese con il suo veicolo in panne nei pressi di Siversk: “Questo è il posto peggiore dove fermarsi, qui sono tutti filorussi”, le parole di Babiy, che prima di arruolarsi era un poliziotto della sezione omicidi.

 

 

La sua testimonianza fa sicuramente riflettere: “I locali aiutano le truppe nemiche, rivelano loro le nostre posizioni e i nostri spostamenti. Io guido tre plotoni, siamo gli ultimi in questa zona, e ci tocca difenderci da quelli che siamo venuti a proteggere”. Un paradosso che però spiega bene come nel Donbass i filorussi e i separatisti non sono davvero interessati alla resistenza ucraina: tifano per la fine della guerra e non si dispererebbero se il controllo delle loro zone finisse nelle mani di Mosca. “Non ci interessa sotto quale autorità vivremo, per noi l’unica cosa importante è che finisca”, ha confermato uno dei pochi abitanti rimasto a Siversk.

 

 

Ma quale potrebbe essere la prossima mossa dell’esercito ucraino? Quella di ripararsi al di qua del fiume Serversky Donets, che rappresenta un ostacolo per l’avanzata russa e quindi un’ottima difesa per la resistenza. È lì che, secondo Repubblica, è diretto il comandante Babiy una volta risolto il problema con l’auto: “Guardate con cosa siamo costretti a combattere - ha urlato all’inviato Tonacci una volta risalito in macchina - scrivilo, la nostra gente deve sapere”.

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