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L'Ue gela la Bosnia e l'Albania: pronta a esplodere la "bomba Balcani"

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Sale la tensione contro i vertici dell'Unione Europea: non è stato concesso alla Bosnia-Erzegovina lo Status di Paese candidato. In un'intervista rilasciata all'ANSA, il politologo ed esperto dei Balcani dell'Istituto per gli studi di politica internazionale(Ispi), Giorgio Fruscione, ha affermato che i ritardi nell'apertura dei negoziati di adesione all'Ue di Macedonia e Albania rappresenteranno un ulteriore problema.

 


Fruscione ha spiegato che all'ulteriore erosione della credibilità della Ue in Bosnia, che sicuramente si sentirà ancora più abbandonata, conseguiranno effetti ben peggiori per l'Unione: "Le scelte geopolitiche hanno sempre conseguenze, questo è stato l'ennesimo assist alla Russia". 

 


Secondo il politologo, da almeno tre anni, Bruxelles si sta prendendo gioco dei candidati, soprattutto dell'Albania e della Macedonia del Nord, in quanto rimangono impotenti di fronte alla propria condizione a causa del veto bulgaro e anche per colpa delle proposte di riforma dell'allargamento del presidente francese Macron. "I Balcani sono stati ingiustamente abbandonati dalla Ue. A livello locale, la conseguenza sarà un'accelerazione della deriva autoritaria, in particolare in Serbia e una maggiore influenza da parte di attori terzi. Per l'Ue, l’incapacità di riformarsi in senso realmente collegiale la renderà sempre più ostaggio di veti di stampo politico di un singolo paese. E probabilmente lo vedremo nei prossimi anni, anche a danno dei nuovi candidati Moldavia e Ucraina" ha concluso Fruscione.

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