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Kiev lancia le vacanze di guerra: "Visitate Bucha e Irpin", il turismo dei massacri

Daniele Dell'Orco
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In Ucraina la guerra si sta talmente prolungando che in molte regioni, specie quelle lontane dalla linea di contatto, hanno deciso di prenderla con filosofia. Nella mente di molti ucraini si sta sviluppando una sorta di «psicologia di guerra» che, anche per via dei social, la rende in qualche modo attrattiva. Stanno nascendo iniziative singolari come la recente maratona solidale "Run for Azovstal", che sabato si è svolta in 9 città del Paese. I corridori amatoriali si sono dati appuntamento su iniziativa delle associazioni dei familiari dei componenti del Battaglione Azov che rimase intrappolato nell'acciaieria di Mariupol per settimane prima di arrendersi ai russi il 20 maggio. Da Telegram i partecipanti hanno potuto scaricare la pettorina personalizzata e sempre sui social condividere la propria prestazione. Il tutto in uno stravagante ambiente di socievolezza condito dalle bandiere del battaglione "nazi", dalle marcette militari e dalle foto dei militari che sono usciti dell'acciaieria e, in qualità di prigionieri di guerra, sono ancora detenuti a Donetsk. I vertici, invece, sono stati trasferiti in Russia. Altre iniziative guerra-friendly sono i crowdfunding a beneficio delle forze armate. Di questi tempi le raccolte fondi non hanno più il carattere umanitario ma somigliano quasi ad un "oro alla patria 2.0" per armare gli eserciti grazie ai social. Le comunità ucraine in Norvegia, Canada, Lituania e Polonia hanno aperto così delle raccolte fondi online per arrivare a mettere insieme i 7 milioni di dollari necessari all'acquisto di un drone Bayraktar TB2, uno dei più letali strumenti di morte impiegati in guerra. Nello slogan della locandina si legge «regaliamo i droni ai nostri eroi per l'anniversario dell'indipendenza (24 agosto)».

 

 

 

VACANZA IN MIMETICA

Ma la più grande bizzarria fino ad ora l'hanno pensata i tour operator, che propongono in quella che fino a poche settimane fa era una zona di morte e devastazione una gradevole vacanza relax a tema bellico. Kiev, vista la bella stagione, vuole tentare di rilanciare il turismo e offrire allo stesso tempo quello che ritiene essere un «ulteriore messaggio di resistenza al mondo». Il portale "Visit Ukraine" propone da qualche giorno sul suo sito vari pacchetti di viaggio nel Paese, in alcuni sembrando ignorare completamente l'orrore della guerra, come il "relax" di Leopoli o le gite nel canyon di Kamianets-Podilsky nella zona occidentale e relativamente sicura del Paese (ma comunque sempre a rischio di colpi russi con missili a lungo raggio), in altri stuzzicando la voglia di avventura e di rischio, come il tour delle «città coraggiose» con un passaggio anche a Bucha e Irpin, le due cittadine vicino a Kiev tristemente divenute il simbolo delle atrocità della guerra.

 

 

 

RISVEGLIARE L'INTERESSE

«Visitare l'Ucraina ora», spiega il portale turistico, «non significa solo passeggiare per le strade delle belle città e scoprire com' è l'Ucraina. È seguire le orme dei difensori, vedere come le città si stanno riprendendo dagli orrori, guardare negli occhi le persone per le quali la vita non sarà più come prima. Scoprire l'Ucraina di oggi significa vedere come si vive in attesa della grande vittoria e sentire il battito del cuore di tutto il mondo libero. Siate testimoni della grande storia e partite per un viaggio in Ucraina con noi!». Un invito alla vacanza militaresca per rendere ancor più coinvolte le persone al di fuori dell'Ucraina specie in un momento in cui l'interesse per la guerra sta pian piano scemando. L'eroismo ucraino celebrato in questi mesi, allora, potrebbe rigenerare empatia e anche qualche quattrino per l'economia locale. Memori dell'abile retorica del presidente Voldymyr Zelensky, anche i siti turistici hanno imparato a promuovere su tutti i social media il messaggio di «resistenza» come fosse esso stesso ormai un'attrazione da toccare con mano. D'altra parte la guerra in Ucraina sarà ricordata anche perché è la prima che è stata seguita in tutto il mondo in diretta o quasi. Immancabile l'accenno alle visite in Ucraina negli ultimi mesi di alcune star di Hollywood, da Angelina Jolie in missione umanitaria a Sean Penn, che sta girando un documentario sulla guerra. In un colpo solo, insomma, ci si può godere una vacanza e atteggiare a star del cinema provando il brivido della zona di guerra. Il marketing non ha confini.

 

 

 

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