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Domenico Quirico: "Sarà l'Apocalisse, perché Zelensky rischia"

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"C'è il rischio concreto che la guerra ascenda al suo estremo, che diventi ancor più totale nei mezzi impiegati, iperbolica. Spalancando arsenali apocalittici finora solo evocati come remota minaccia": Domenico Quirico su La Stampa lancia l'allarme sull'attacco ucraino alla Crimea. Le conseguenze potrebbero essere disastrose, a detta del giornalista. "Se Zelensky, come ha annunciato in una delle ultime serali prediche alla nazione, ha deciso di iniziare proprio dalla Crimea la riconquista di tutti i territori ucraini occupati dai russi, questi sei mesi saranno solo una tappa, un inferno provvisorio", ha proseguito Quirico.

 

 

 

La situazione sarebbe grave perché "per la Russia una invasione della Crimea significa un attacco diretto alla propria integrità territoriale, l'equivalente di una marcia su Mosca, la prova di quella volontà di annientare la unità russa su cui Putin armeggia con efficace successo interno da venti anni", si legge ancora nell'articolo. Il giornalista ha spiegato che, per continuare a mantenere il loro controllo sulla Crimea, i russi potrebbero anche ricorrere all'arma più potente di tutte: "Per difenderla ogni mezzo, anche il più estremo finora tenuto di riserva come minaccia e possibilità, diventerebbe per Putin legittimo".

 

 

 

Se gli ucraini continuano su questa linea, insomma, tutto il mondo rischia: "La guerra non sarebbe più una chirurgia che reca le sue punture sui gangli dell'avversario, ma una prefazione dell'Apocalisse. Siamo di fronte al contrasto fondamentale e pericolosissimo tra l'arte dello Stato e il mestiere della guerra - ha spiegato Quirico -. Putin non ha diritto a tenersi le sue conquiste. È una questione di giustizia. Ma attenzione a non consentire agli ucraini di metter troppe cose in second'ordine pur di vincere la guerra".

 

 

 

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