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Putin, "trovato morto a Washington": chi è quest'uomo

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Quando sei un oppositore di Vladimir Putin temi sempre che possa arrivare la tua ora, specialmente in circostanze “misteriose”. Sta infatti facendo discutere parecchio la morte di Dan Rapoport, un noto banchiere lettone-russo che è stato trovato privo di vita davanti a un condominio di lusso, a Washington. In tempi recenti si era espresso ferocemente contro il leader del Cremlino, con cui aveva una storia tesa da oltre un decennio.

 

 

Le cause della morte non sono state accertate: le indagini sono in corso, di certo c’è che alla polizia è arrivata una segnalazione si una persona lanciatasi nel vuoto. Potrebbe quindi trattarsi di suicidio, anche se la moglie non la pensa affatto così: l’uomo non ha lasciato alcun biglietto o messaggio. C’è anche un altro aspetto quantomeno strano: aveva con sé quasi 3mila dollari in contanti. Nato a Riga, in Lettonia, Rapoport aveva lavorato in diverse istituzioni finanziarie russe per poi aprire a Mosca, nel 2007, un locale chiamato Soho Rooms.

 

 

Nel 2012 Rapoport era uscito allo scoperto contro Putin, dando il suo appoggio all’oppositore Alexei Navalny, a cui è sempre stato vicino: per questo motivo si è trasferito negli Stati Uniti e poi, nel 2016, in Ucraina. Dopo l’invasione russa dello scorso febbraio, Rapoport si era espresso duramente contro il Cremlino ed era tornato a Kiev per un periodo per aiutare il Paese. Tornando alla sua morte, la moglie ha contestato chi parla di suicidio: “Non c’era nessun biglietto, nessun suicidio”.

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