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Alessia Piperno, la risposta di ghiaccio di Teheran: ore di angoscia

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Sul rilascio di Alessia Piperno, la 30enne romana ancora prigioniera in Iran, l'Italia sarebbe già al lavoro. Ieri il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio - stando a quanto riportato dall'agenzia statale di Teheran, Irna - avrebbe avuto una conversazione telefonica col suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian. Nessun riferimento, però, a cosa si sono detti. Tuttavia, secondo diverse fonti citate dal Messaggero, il colloquio avrebbe toccato anche la questione di Alessia. 

 

 

 

A preoccupare è il fatto che Abdollahian non abbia rilasciato delle dichiarazioni pacifiche. "Siamo insoddisfatti delle posizioni e degli interventi di alcuni funzionari europei nei recenti eventi. Se l'Unione Europea vuole intraprendere un'azione frettolosa e sconsiderata con un duplice atteggiamento, dovrebbe attendere l'azione effettiva e reciproca della Repubblica islamica dell'Iran", si legge nella nota ufficiale. Abdollahian, poi, ha denunciato anche "gli abusi dei rivoltosi" e "gli interventi stranieri negli affari interni" della Repubblica islamica.

 

 

 

"Siamo impegnati per chiarire la morte di uno dei nostri figli", ha continuaro il ministro riferendosi a Mahsa Amini, la 22enne morta dopo l’arresto da parte della polizia perché accusata di non indossare in modo corretto il velo. "Non siamo soddisfatti delle posizioni e degli interventi di alcuni funzionari europei negli ultimi eventi", ha ribadito Abdollahian. Il riferimento in questo caso è alle minacce di sanzioni Ue. Nel frattempo, stando alle notizie trapelate dal carcere di Evin in cui si trova la ragazza, pare che la 30enne stia bene, anche se preoccupata per la situazione. Secondo alcuni media locali, poi, la Piperno sarebbe stata fermata proprio nell'ambito delle manifestazioni che stanno animando il Paese per la morte di Amini. 

 

 

 

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