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Meloni-Sunak, patto di ferro per difendere i confini: cosa cambia

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Una mattinata ricca di incontri bilaterali quella di Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio, arrivato a Sharm el-Sheikh per la conferenza sul clima, tra gli altri primi ministri ha incontrato il premier del Regno Unito, Rishi Sunak. Da sempre conservatore, il successore del governo lampo di Liz Truss, ha condiviso con la leader di Fratelli d'Italia la linea politica. "I leader hanno avuto discussioni positive su una serie di questioni e priorità condivise quali il contrasto all’immigrazione clandestina e ai trafficanti di esseri umani", si legge in una nota diffusa da Downing Street dopo il faccia a faccia. 

 

 

Con l'esecutivo protagonista di un vero e proprio braccio di ferro con le ong, Meloni e Sunak hanno ribadito la necessità di combattere "l'immigrazione illegale e ke gang dedite al traffico di esseri umani". Occhi puntati anche sulla guerra in Ucraina e le pesanti conseguenze sui paesi, con ripercussioni economiche e non solo. Più nel dettaglio i due premier "hanno concordato di continuare una forte azione di sostegno all'Ucraina e di ritenere la Russia responsabile delle sue azioni". Sunak "ha messo in evidenza lo shock ai prezzi dell'energia e dei generi alimentari causati dall'invasione russa dell'Ucraina". Ultimo, ma non per importanza, il punto sull'emergenza climatica.

 

 

Entrambi hanno "sottolineato l'importanza di affrontare il cambiamento climatico per la nostra sicurezza e prosperità a lungo termine". Insomma, Meloni e il neo premier inglese si muovono sulla stessa lunghezza d'onda. Non a caso Sunak, da strenuo sostenitore della Brexit, non si è mai risparmiato sulle critiche all'Europa. La stessa più volte rimproverata dalla premier italiana. 

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