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Elon Musk e la foto del comodino: c'è un simbolo choc nascosto

Carlo Nicolato
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Due pistole, quattro lattine di Diet Coke vuote, una bottiglia di vetro trasparente e un piccolo oggetto di metallo sulle prime non ben identificato, forse un amuleto. Quello che sembra il ritrovamento della scientifica su un luogo del delitto è in realtà tutto ciò che c'è posato sul comodino dell'uomo più ricco del mondo, oltre alla scatola patriottica che contiene una delle due pistole, la base in ottone di quella che verosimilmente sembra la lampada di un dozzinale hotel di media categoria, più un defilato libercolo rivestito in finta pelle blu, che sembra contenere la Costituzione americana, del tipo di quelli che appunto si trovano negli stessi hotel al posto della Bibbia di un tempo.
Ma di quest' ultimo probabilmente Elon Musk manco si è accorto, ciò che gli premeva mettere ben in evidenza nella foto da lui postata sul suo nuovo giocattolino da 40 miliardi (Twitter), sono gli oggetti in primo piano che raccontano di lui molto di più di quanto lui stesso probabilmente voleva facessero.

 

 

 


OGGETTI MANCANTI 

Manca perciò tutto quello che ci si potrebbe più facilmente aspettare dal comodino dell'uomo per cui tutto è possibile, come una scatola di ansiolitici, un libro chiuso e mai riaperto dalla pagina 12, un orologio da 40 dollari e chissà forse anche una bottiglia di barbour mezza piena affiancata da un bicchiere vuoto. Niente di tutto questo, tutto ciò che è posato su quel ripiano rivestito in finta pelle ecru non richiama il classico disagio psicologico del ricco sfondato che nel riposo cerca a suo modo l'oblio, bensì una stringente richiesta di sicurezza e conforto, una barriera di difesa contro il minaccioso mondo là fuori, una base stabilmente bizzarra su cui poggiare le stanche membra e le proprie attività economiche.
"Dio, patria e famiglia" a suo modo, dove il dio è rappresentato dall'amuleto, la patria da una delle due pistole e la famiglia sostituita dalla sicurezza, dall'altra pistola e dalla Cocacola dietetica.

 

 

 

 

Uno dei suoi follower chiarisce che quello strano oggetto che sembra formare due corone contrapposte è un varja tibetano, o dorje, simbolo del principio maschile della manifestazione universale. Da Wikipedia scopriamo che per gli induisti rappresenta il fulmine, l'arma più potente, nel buddismo il vuoto, la natura stessa dell'illuminazione. Musk che si è sempre professato «irreligioso» e fedele solo alla scienza «come comprensione sistematica dell'universo e di come funzionano le leggi dell'universo», ha trovato il suo simbolo perfetto di onnipotenza che trascende le religioni e che fa di se stesso il suo unico dio. La patria di Musk invece è tutta in quel cofanetto aperto che reca al suo interno la riproduzione del celebre dipinto di Emanuel Leutze raffigurante George Washington che attraversa il fiume Delaware semi ghiacciato.

 

 

 

FEDE NELLA SCIENZA

E che soprattutto contiene un'altra riproduzione decisamente più realistica, quella della pistola dello stesso padre fondatore degli Stati Uniti d'America, una inglesissima Braddock del 1775. Nella scatola si intravedono anche due targhette, la prima con i dati dell'arma e la seconda con la firma di Washington. La seconda pistola è in realtà la prima, quella che tutti notano per prima. È un cannone più che una pistola, che uno dei commentatori definisce «la cosa più sexy vista oggi» e altri la giudicano uno scandalo, quantomeno inopportuna, vista la «violenza nelle strade», le «oltre 600 sparatorie di massa dall'inizio anno» ecc ecc. In realtà quella lì è una pistola innocua, è la riproduzione anche quella di una "357 Diamond Back" usata nel videogame Deus Ex: Human Revolution e prodotta specificamente per Pieter Burke, il protagonista di tale gioco in voga una decina di anni fa. Che sia finta è già peraltro evidente dal tamburo. Un regalo, un ricordo di quando smanettava davanti ai videogame, chissà, comunque una presa in giro. Vere invece sono le quattro orrende lattine di Cocacola color oro, già scolate, per le quali Musk, per spostare in realtà l'attenzione su tutto il resto, scrive nel suo post che «non ci sono scuse per la mancanza di sottobicchieri». Diet Coke free caffeine, nell'illusione che la sicurezza alimentare, si fa per dire, sia un principio irrinunciabile al pari del patriottismo.

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