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Ethiopian, la voci choc dei piloti: "Tiralo su!", poi le urla terribili

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La conversazione tra i piloti del Boeing 737 Max 8, precipitato in Etiopia il 10 marzo del 2019 con 149 passeggeri, tra cui 8 italiani, è agghiacciante. Solo ora sono state rese note le conversazioni nella cabina di pilotaggio e il Corriere riporta lo scambio di frasi che hanno preceduto la tragedia. Il volo era diretto in Kenya, ma non è mai arrivato a destinazione. "Pronti alla partenza", dice il comandante Getachew alle 8.37 e 14 secondi. "Torre, qui Ethiopian 308, pronti al decollo", comunica, quattro secondi dopo, il primo ufficiale Nur. "Volo 308 via libera sulla pista 07 destra". "Melkam menged”, replica il controllore salutando in amarico. Poi la classica frase in fase di decollo: "Su il carrello". A questo punto, pochi secondi dopo si attiva già, senza preavviso, lo "stick shaker", un dispositivo che serve a far vibrare la barra di comando per segnalare un rischio di stallo. Il sensore che rileva l'angolo di incidenza manda valori diversi dall'altro "gemello" posizionato all'esterno dell'aereo. Insomma i piloti in pochi secondi ricevono valori sballati e che poco hanno a che fare con la realtà. lle 8.38 e 54 secondi Getachew chiede di attivare il pilota automatico, ma due secondi dopo il sistema lo disconnette e i comandi tornano in modalità manuale. Alle 8.39 il comandante chiede di impostare il pilota automatico che però si disconnette subito.

 

Ed è qui che il comandante chiede: "Che sta succedendo?". Alle 8.39 e 23 secondi i piloti provano una terza volta a inserire il pilota automatico. Senza successo, va fuori uso dopo pochi secondi. A questo punto il Boeing mette il muso verso il basso. Alla fine manca pochissimo. "Abbiamo problemi di controllo del velivolo", dice il comandante alle 8.40. In questo preciso istante, come ricorda ilCorriere, scatta l'allarme che indica l'impatto con il terreno. Alle 8.40 e 5 secondi il primo ufficiale chiede istruzioni per un atterraggio di emergenza. Cominciano le voti concitate in cabina. I piloti riescono a tirare su l'aereo per 13 secondi.

 

Poi si sente: "Non precipitare". La fine è a un passo. "Tiriamolo su, tiriamolo su", chiede il comandante. "Tiriamolo su", ripete il primo ufficiale. "Avvisa che abbiamo problemi ai comandi dell’aereo", dice Getachew. "Alziamo il muso", dice il comandante. "Lo alziamo?", chiede il primo ufficiale. "Si, fallo con me", replica Getachew. "Yeseral?", "sta funzionando?", chiede in amarico il comandante. "Ayseram, wey beje lemokerew?", "Non sta funzionando, provo manualmente?". "Master caution”, è l'ultimo segnale. Il comandante ormai è in preda allo sconforto e inizia a urlare: "No, no, lascialo, lascialo, è ok — gli ordina Getachew —, andiamo su, andiamo su. Alziamolo, alziamolo, alziamolo!!!!". "Mayday, mayday, mayday!", urla Getachew alle 8.43 e 39 secondi. Poi l'impatto finale. L'aereo si disintegra.

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