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New York, fuga di massa: prezzi impazziti, quanto costa un caffè

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Matteo Legnani
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Non è il sequel del celebre film cult del 1981 con Kurt Russell. Invece, “2022, fuga da New York” è quanto accaduto l’anno scorso. Quando un numero record di newyorkesi (intesi come residenti della Grande Mela e dello Stato di New York) ha fatto armi e bagagli e si è trasferita al sole della Florida. In tutto il 2022 il trasloco lungo la costa est degli Stati Uniti fino al Sunshine State lo hanno fatto in 64.577, stando al numero di patenti dell’Empire State (quello di NY) convertite in altrettante della Florida, secondo dati forniti dal Dipartimento della Sicurezza sulle strade dello Stato governato dal repubblicano Ron De Santis. Nel 2021, le patenti convertite erano state 61.728.

 


Le ragioni di questo esodo (che è del 39% superiore a quello dell’ultimo anno pre-pandemia, il 2019, e addirittura del 46% superiore a quello del 2017) sono molteplici. Sicuramente, la pandemia da Covid coi tanti e prolungati lockdown imposti a New York ha esasperato i residenti. Che non a caso, scegliendo di trasferirsi in Florida, si ritrovano in uno degli Stati in cui le misure restrittive per il contenimento del virus sono state tra le più blande e di breve durata di tutti gli Stati Uniti.


UN POSTO AL SOLE
Lo stesso governatore De Santis ha recentemente sollecitato i membri del Congresso del suo Stato a rendere permanente la misura da lui introdotta in forma temporanea nel 2021 che bandisce l’obbligo vaccinale per lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, punendo con pesanti multe i datori di lavoro che dovessero discriminare i dipendenti in base al loro essere o meno vaccinati. Ci sono poi motivazioni di carattere “ambientale”, legate a una crescita dei reati nella Grande Mela nell’anno in cui è stato sindaco il democratico Eric Adams, oltre che all’emergenza rifugiati politici, con decine di migliaia di richiedenti asilo arrivati in città negli ultimi mesi sull’onda della politica dell’accoglienza sbandierata dallo stesso Adams (che recentemente ha però fatto dietrofront). Molti di questi immigrati sono ospitati in centri di accoglienza, ma molti altri sono finiti ad ingrossare il già cospicuo numero di homeless che vivono di fatto nei parchi e nelle strade della città, accampati alla bell’e meglio.

 


Tuttavia, parlando di New York, è inevitabile che la maggior quota di coloro che se ne vanno verso le spiagge della Florida lo faccia per motivi economici. Il designer di moda Alvin Valley, che da qualche anno ha spostato la sua residenza a Palm Beach, ha spiegato al New York Post l’evoluzione demografica di questo esodo nel corso degli anni: «Prima quelli che si spostavano quaggiù erano i milionari. Poi hanno cominciato ad arrivare gli anziani benestanti, stufi dei rigidi inverni del nord-est. Ora siamo arrivati alla classe media, di qualunque età, che con il suo reddito non riesce più a “sopravvivere” al costo della vita di New York e delle vaste aree residenziali che la circondano».


La stessa cosa, seppur con proporzioni non così straripanti, sta accadendo in altri Stati in cui negli ultimi anni il costo della vita e delle case (oltre che la pressione fiscale) è salito alle stelle, spingendo molti a muoversi verso aree in cui mantenere uno stile di vita decoroso non costringa a enormi sacrifici. È quanto sta capitando alla California, i cui residenti fuggono verso il Nevada e l’Arizona, all’Illinois, alla Pennsylvania e al New Jersey, che è secondo dietro al vicino Stato di New York per numero di “espatriati” in Florida. Ma per quanto alto, il costo della vita da quelle parti non può certo competere con quanto accade nella Grande Mela, dove tutto, ma proprio tutto, è carissimo. Il costo della vita per una famiglia di 4 persone in città (secondo dati aggiornati al gennaio 2023) è di 9.256 dollari al mese. Cioè il 26% in più rispetto al resto dello Stato di New York e il 95% in più (ossia quasi il doppio) rispetto alla media nazionale. Il prezzo medio di una casa supera il milione e mezzo di euro, cosa che fa (o quasi) dei soli milionari i padroni di casa. Tutti gli altri stanno in affitto. Ma anche lì son dolori: per stare in una abitazione di 85 metri quadrati (buona per tre persone, ma già strettina per quattro) si spendono tra i 4.177 e i 6.851 dollari al mese, a seconda del quartiere. Per le bollette delle utenze (elettricità, gas, riscaldamento) si spendono in media 164 dollari al mese.


Poi c'è la 'vita di tutti i giorni', ossia il cibo, il vestiario, gli spostamenti, lo svago. Nei negozi, mezzo chilo di petto di pollo costa in media 9 dollari; ce ne vogliono 6 (di dollari) per un chilo di pomodori, 8 per un chilo di formaggio locale, 1,25 per un litro di latte intero, quasi 6 per una dozzina di uova, più di 10 per un chilo di pane fresco (non quello 'in cassetta' confezionato). Per un pasto semplice (un piatto e una bevanda) a Manhattan si parte da 24 dollari, mentre una cena in un pub o simili (non certo in un ristorante di lusso) parte da una settantina di dollari a coppia. Una pizza al tavolo costa dai 12 ai 23 dollari, a seconda del quartiere in cui si trova il locale. Un caffè, espresso o normale, al bar costa tra i 3 e i 3,50 dollari, mentre per un cappuccino ce ne vogliono più di 5.


PREZZI ALLUCINANTI
L’abbigliamento non è una delle voci di spesa più ‘pesanti’ negli Stati Uniti e, per fortuna dei newyorkesi che si trovano ad affrontare inverni rigidissimi, la loro città non fa eccezione: un paio di jeans costa in media sui 60 dollari mentre un paio di scarpe sportive poco meno di un centinaio. Muoversi, invece, è tutt’altra faccenda, oltre che una spesa inevitabile viste le distanze che chi lavora in città è spesso costretto a sobbarcarsi, pur spostandosi all’interno del nucleo urbano. L’abbonamento mensile ai trasporti pubblici (metro e bus) costa 129 dollari al mese, mentre per un tragitto in taxi ‘medio’ (8 chilometri) si spendono 21 dollari. Si piange anche quanto ci si diverte: due biglietti per il cinema vengono 36 dollari, mentre a teatro ci vanno di fatto solo i ricchi, visto che due posti in platea costano in media 350 dollari. E la salute? Meglio non avere problemi, perché per una semplice visita privata (della durata di una quindicina di minuti) il medico chiede 144 dollari, il dentista 117. Certo, oltre che lo ‘Stato del sole che splende’, delle temperature gradevoli anche in pieno inverno e delle spiagge infinite, la Florida è tra le aree degli Stati Uniti più colpite da uragani dagli effetti devastanti, come ha dimostrato proprio nel 2022 Nicole. Ma, evidentemente, per il popolo in fuga da New York il risparmio vale il rischio.

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