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Israele, sparatoria in una sinagoga: strage a Gerusalemme

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Almeno sette persone sono rimaste uccise in un attacco armato contro una sinagoga a Gerusalemme Est e altre tre sono rimaste gravemente ferite. Il bilancio è del ministero degli Esteri israeliano su Twitter, ma sul numero dei morti ancora non c'è un dato univoco anche perché alcuni dei feriti sono in condizioni gravissime.

Il terrorista, residente a Shuafat, ha aperto il fuoco contro le persone che uscivano dalla sinagoga dopo la preghiera del venerdì sera, ed è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza mentre tentava la fuga in auto. Dopo l'attacco, si sono viste scene di giubilo nella Striscia di Gaza. Il movimento islamista Hamas, che governa de facto l'enclave, ha festeggiato attraverso gli altoparlanti delle moschee, senza però rivendicare l'azione. Nell'enclave costiera si sono sentiti anche spari nell'aria mentre numerosi automobilisti suonavano il clacson gridando "Dio è grande".

La polizia israeliana ha definito l'attacco come "terrorista", termine solitamente utilizzato in Israele per qualsiasi attacco commesso da palestinesi per motivi nazionalisti, ma l'identità dell'aggressore non è stata ancora resa nota. L'attentato arriva nel mezzo di un'escalation del conflitto israelo-palestinese. Oggi Israele ha bombardato la Striscia di Gaza come rappresaglia per il lancio di diversi razzi dall'enclave costiera, il giorno dopo che dieci palestinesi erano rimasti uccisi in Cisgiordania, nove dei quali durante un raid delle truppe nel campo profughi di Jenin.

 

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