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Ucraina, "tacito assenso degli Usa": l'attacco che può scatenare la guerra mondiale

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Chi tace accosente. E Whashington, non proferendo parola sugli attacchi ucraini in territorio russo, di fatto ha dato il via libera a Kiev di far tornare la guerra in Russia, così come aveva detto domenica scorsa il presidente Volodymyr Zelensky commentando l’ultimo attacco di droni su Mosca. I target della campagna dell'Ucraina, rivela il Corriere, spaziano dalle aree abitate, inclusa Mosca, alle basi; dagli snodi logistici come i ponti ai centri comando con l'obiettivo di portare insicurezza al di là del confine. Ma per centrare gli obiettivi l'esercito ucraino userà solo le poche armi a lungo raggio a sua disposizione. I cruise forniti dalla Francia e dal Regno Unito, i missili fatti in casa, i droni in continua evoluzione rappresentano un buon arsenale, che però è ancora privo degli Atacms: gli Stati Uniti, rivelano i corrispondenti del Corriere Andrea Marinelli e Guido Olimpo, non hanno ancora deciso se fornire i razzi a lunga gittata, in grado di raggiungere bersagli a 300 chilometri. 

 

 

Questo veto, temporaneo, di Washington sui caccia F-16 e gli Atacms, e il ritardo nell'invio di 31 carri Abrams (i primi arriveranno forse a ottobre–novembre) tradisce, secondo il Corriere, la preoccupazione del presidente Biden e del suo Stato Maggiore di non rompere del tutto con Mosca. Tuttavia sembra inevitabile che gli Usa concedano un assenso tacito ai colpi all’interno del territorio russo, lasciando che siano portati con sistemi non strettamente americani. Eventuali successi degli ucraini rappresentano la miglior risposta a quanti, al Congresso a Washington, nutrono dubbi sull’esito finale del conflitto, ma sono anche un modo per ricordare che il gigantesco piano d’assistenza varato dall’Occidente a sostegno di Kiev funziona.

 

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