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G20, la furia di Kiev: "Niente di cui essere orgogliosi", assist alla Russia

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Esplode la tensione al termine del G20 in India. A puntare il dito è l'Ucraina. Il G20 infatti condanna l'uso della forza contro Kiev, ma senza citare Mosca. Nella dichiarazione finale viene sì denunciato "l'uso della forza" per "conquiste territoriali", ma come detto manca l'esplicita citazione della Russia di Vladimir Putin

E ancora, il G20 richiede la "piena tempestiva ed efficace attuazione" dell'accordo sul grano, "efficace per garantire consegne immediate e senza ostacoli di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti e input agricoli provenienti dalla Federazione Russa e dall'Ucraina. Questo è necessario per soddisfare la domanda nei Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, in particolare quelli africani". Così nella nota diffusa al termine dei lavori a New Delhi.

Durissima la reazione dell'Ucraina. A puntare il dito è Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri di Kiev: "L’Ucraina è grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il Gruppo dei 20 non ha nulla di cui essere orgoglioso". Parole pesantissime, dovute proprio alla mancata citazione della Russia.

In ogni caso, tagliando i tempi previsti, al G20 si è arrivato a un comunicato congiunto con un giorno d'anticipo. In molti scommettevano che non si sarebbe neppure arrivati a simile comunicato. L'annuncio, ovviamente, è arrivato dal padrone di casa, il premier indiano Nerendra Modi, il quale tra gli applausi, comunicando l'intesa, ha battuto per almeno sette volte la mano sul tavolo. "Con l’adozione della dichiarazione dei Leader di New Delhi è stata fatta la Storia", ha poi commentato su Twitter Modi.

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