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Putin, "ordinati ponti e binari": il piano per distruggere l'Ucraina

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La guerra scatenata dai russi in Ucraina non finirà molto presto. Sembra esserne sicuro Vladimir Putin, che sta facendo costruire una nuova linea ferroviaria che unirà Mariupol e Volnovakha al Donbass. Si tratta di un’opera strategica, che potrebbe arrivare a coprire addirittura 250 chilometri: non è chiaro chi si sta fattivamente occupando della costruzione, dato che non sembrano essere impegnati mezzi dell’esercito, fatto sta che sono emerse delle foto dei cantieri che dimostrano che i lavori sono realmente in corso. 

Stando a quanto riporta Repubblica, l’intenzione di Putin è di alleggerire il peso della Crimea e del ponte di Kerch per quanto concerne i rifornimenti verso la Crimea. La nuova linea ferroviaria dovrebbe garantire un maggior flusso di munizioni ed equipaggiamenti all’esercito, aggiungendo una rotta all’interno dei territori occupati. Ufficialmente non si sa nulla dei lavori in corso, ma negli scorsi giorni le scansioni del satellite Sentinel 2 hanno permesso di rilevare la traccia di questo progetto. Poi Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol che si trova in esilio, ha diffuso alcune foto che mostrano i macchinari piazzati sugli argini del fiume Kalmius. 

 

Come fa notare Repubblica, dal canto loro gli ucraini non resteranno a guardare: non appena la nuova linea ferroviaria e i ponti inizieranno a prendere forma, le forze di Kiev ricorrerà all’utilizzo delle armi a lungo raggio. In particolare dovrebbero tornare utili i missili Storm Shadow o quelli Atacms che sono stati promessi dagli Stati Uniti. Il piano di Putin è di resistere un paio di mesi alla controffensiva ucraina, dopodiché sfruttare il periodo invernale per poi completare la ferrovia entro la primavera del 2024. Una data non casuale, ma anzi particolarmente importante dal punto di vista politico: si voterà sia per la Casa Bianca che per il Parlamento europeo e la speranza di Putin è che in quella fase il sostegno bellico all’Ucraina perda forza. 

 

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