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Portogallo, addio: "chiude" il paradiso per pensionati, ecco cosa cambia

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Michele Zaccardi
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Il Portogallo non sarà più il paradiso dei pensionati stranieri. Il primo ministro Antonio Costa ha dichiarato alla Cnn che dall’anno prossimo il regime fiscale di favore sarà eliminato. «Mantenerla in futuro equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare» ha affermato il capo del governo portoghese. Tuttavia, il sistema rimarrà in vigore per chi ne beneficia di già. L’incentivo, pensato apposta per attrarre pensionati stranieri, è stato introdotto nel 2009 per quelle persone che trascorrevano almeno sei mesi dell’anno in Portogallo. Fino al 2020 l’esenzione era totale; successivamente, l’aliquota fiscale è stata fissata al 10%.

A beneficiarne sono state circa 10mila persone, in gran parte pensionati italiani, britannici e francesi, che si sono stabiliti soprattutto nella zona di Lisbona o nell’Algarve. La conseguenza della misura è stato un notevole incremento dei prezzi degli immobili che, per l’elevata domanda, si sono impennati. Secondo uno studio della Fondazione portoghese “Francisco Manuel dos Santos”, tra il 2012 e il 2021 il costo degli alloggi è cresciuto del 78%, contro un aumento del 35% registrato dall’intera Unione europea nello stesso periodo. Anche gli affitti ne hanno risentito.

 

 

 

Nel secondo trimestre del 2023, stando ai dati ufficiali pubblicati la scorsa settimana, il canone di locazione medio per un appartamento è cresciuto dell’11% su base annua. Il rialzo dei prezzi e degli affitti ha spinto migliaia di portoghesi a scendere in piazza sabato nelle strade di Lisbona e in quelle di una ventina di altre città, per chiedere un intervento più deciso da parte del governo. In risposta, l’esecutivo ha adottato una serie di misure volte a contenere i prezzi degli immobili. Tra queste ci sono appunto la fine dei “visti d’oro” per i pensionati e l’obbligo di affittare gli appartamenti sfitti da più di due anni nelle regioni più popolate. Inoltre, per sostenere quasi un milione di famiglie che hanno contratto un mutuo, il governo ha deciso di concedere un tasso ridotto per due anni. 

 

 

 

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