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Mathilde Panot, la deputata va in Parlamento con le zecche

Mauro Zanon
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Non è più soltanto un problema relativo ad alcuni quartieri insalubri, o a certi immobili decadenti: è una vera e propria epidemia, un’emergenza di sanità pubblica che ha spinto il governo francese a lanciare una controffensiva. In Francia è allarme “punaises de lit”, ossia le cimici dei letti, insetti che si nutrono di sangue e non si trovano più soltanto nelle camere da letto dei francesi, dove approfittano del sonno e dunque dell’immobilità degli esseri umani per succhiarne il sangue, provocando prurito e irritazioni cutanee, ma ovunque: negli ospedali, nei trasporti pubblici, nei cinema, nelle biblioteche.

«Le cimici dei letti proliferano in tutti i luoghi del quotidiano, fanno vivere un calvario a milioni di nostri concittadini e li isolano socialmente. Sono un problema di sanità pubblica e non avete fatto nulla», ha tuonato ieri all’Assemblea nazionale Mathilde Panot, capogruppo dei deputati della France insoumise (Lfi, sinistra radicale). Brandendo nel tempio della democrazia una fiala contente cimici, l’esponente della gauche giacobina di Jean-Luc Mélenchon si è rivolta così al capo del governo, Élisabeth Borne: «Signora primo ministro, questi piccoli insetti diffondono la disperazione nel nostro Paese. Dobbiamo aspettare che Matignon venga infestato per avere una reazione?».

 

 

Sui social pullulano i video che mostrano la presenza di cimici del letto sui sedili della metropolitana di Parigi, in alcuni cinema, in una scuola di Marsiglia e persino in un ospedale di Boulogne-sur-Mer. Il portavoce dell’esecutivo, Olivier Véran, ha promesso «rapide risposte ai francesi», seguito dal leader dei macronisti all’Assemblea nazionale Sylvain Maillard, che ha annunciato entro dicembre un disegno di legge in materia. Clément Beaune, ministro dei Trasporti, ha provato a rassicurare i francesi, affermando che «non c’è alcuna recrudescenza delle cimici», senza tuttavia minimizzare la «gravità» del fenomeno. Beaune ha chiesto in particolare alla Ratp, la società dei trasporti parigini, e alla Sncf, le ferrovie francesi, di «rafforzare i propri protocolli, di intervenire rapidamente».

 

 

Quanto alle cause del fenomeno, solo il giornalista Pascal Praud, sull’emittente tv CNews, ha osato porre una domanda sul legame fra l’aumento delle cimici da letto e quello parallelo degli immigrati, «sapendo che non hanno le stesse condizioni igieniche», ma ha suscitato scandalo fra i benpensanti e interrogazioni dei deputati di Lfi . Scomparse dalla vita quotidiana dagli anni Cinquanta, queste cimici, che si annidano ovunque e possono percorrere da quattro a otto metri al giorno per trovare cibo, cioè sangue, sono tornate a infestare la Francia a partire dal 2005, secondo quanto spiegato su France Inter dal parassitologo Pascal Delaunay. Dal 2018-2020, la loro diffusione è aumentata in termini di intensità. «Da allora le cimici dei letti si sono insediate in luoghi sempre più atipici, cioè non più in casa, ma in aree comuni e spazi pubblici», ha sottolineato Delaunay. È evidente che per la Francia si tratta di un danno di immagine spaventoso, soprattutto a meno di un anno dai Giochi olimpici di Parigi. Il Time ha titolato sull’«epidemia ‘generalizzata’ di cimici dei letti» che ha invaso Parigi durante la fashion week, mentre il Washington Post ha affermato che, a nove mesi dalle Olimpiadi, «nessuno si sente al sicuro». 

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