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Hamas, primo video di un ostaggio. Blinken e Netanyahu nel rifugio

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Mentre Hamas e Israele continuano ad attaccarsi a vicenda con raid e incursioni sul territorio, gli Usa temono un eventuale allargamento della guerra a Libano e Iran. Biden, invitato dal primo ministro Netanyahu, potrebbe visitare Israele alla fine di questa settimana. Nel frattempo Tel Aviv ammassa le truppe al confine con Gaza, mentre bombarda la Striscia prima dell'invasione di terra. Iran e Cina si schierano con la causa Palestinese. La cronaca della giornata.

Ore 22.33 - Hamas diffonde primo video con israeliana ostaggio a Gaza
Hamas ha diffuso il primo video di una israeliana in ostaggio a Gaza. Lo riferiscono i media. Nel video la donna dice di chiamarsi Maya Sham della città di Shohaam rapita mentre tornava da una festa a Sderot, vicino alla Striscia.


Ore 22.00 - Ancora sirene d’allarme in centro Israele e a Tel Aviv
Anche stasera suonano sirene d’allarme in centro Israele e a Tel Aviv. Continua la pioggia di razzi sul territorio israeliano. Hamas ha annunciato un attacco su larga scala. 
Ore 21.08 - 78 mila israeliani sfollati a causa della guerra contro Hamas
Secondo l'ultimo aggiornamento dell'Istituto israeliano per gli studi sulla sicurezza nazionale, circa 78.000 persone sono state sfollate a causa della guerra contro l'organizzazione terroristica islamica Hamas. Israele ha ordinato l'evacuazione delle comunità intorno alla Striscia di Gaza per motivi di sicurezza.
Ore 20.25 - Sirene a Tel Aviv, Blinken e Netanyahu nel rifugio
Il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza ha costretto il segretario di Stato Usa Antony Blinken ad andare nel rifugio mentre partecipava a una riunione del gabinetto di guerra israeliano a Tel Aviv insieme al premier Benjamin Netanyahu. 

Ore 19.55 - Netanyahu ha sentito telefonicamente Putin
Il presidente russo Vladimir Putin e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno avuto una conversazione telefonica, la prima dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto l'ufficio di Netanyahu. 

Ore 19.15 - Onu: "Nessun passo in avanti su apertura varco a Rafah"
"Non ci sono passi avanti verso una piena apertura" del varco a Rafah per accogliere i palestinesi in fuga dalla guerra. Lo ha detto il portavoce del segretario generale Onu Stephane Dujarric, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Ore 19.00 - Wsj: gli Usa preparano 2mila militari a sostegno di Israele
L'esercito Usa ha selezionato 2mila militari in vista di un possibile dispiegamento di forze a sostegno di Israele. Lo riporta il Wall Street Journal, che cita funzionari della Difesa Usa. Le truppe non avranno ruoli attivi di combattimento ma compiti di consulenza e supporto medico. Ora si troverebbero in Medio Oriente ed Europa. 

Ore 18.53 - Ministro difesa Israele: “Ci aspetta una lunga guerra”
Il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, incontrando il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avvertito che "ci aspetta una lunga guerra". Lo riporta il Guardian. "Il prezzo sarà alto, ma vinceremo per Israele, per il popolo ebraico e per i valori in cui credono entrambi i Paesi" ha aggiunto. Blinken gli ha ribadito che Israele "avrà sempre il sostegno degli Stati Uniti".

Ore 18.35 - Hamas: "Raffica missili su Gerusalemme e Tel Aviv”
Le Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, ha lanciato una "raffica di missili" su Gerusalemme e Tel Aviv. In una dichiarazione, si afferma che gli ultimi attacchi sono stati una risposta alle azioni di Israele che hanno "preso di mira i civili".

Ore 17.52 - Esercito israeliano: “Ucciso capo intelligence di Hamas”
L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso il capo dell'intelligence generale di Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia.

Ore 17.40 - Abu Mazen: "I palestinesi ringraziano la Russia"
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin ha "elogiato la posizione della Russia a sostegno dei diritti del popolo palestinese e di una pace giusta e globale in Medio Oriente, basata sulle risoluzioni internazionali". Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. 

Ore 17.24 - Qatar: "Ottimismo su rilascio degli ostaggi"
Il governo del Qatar ha espresso "ottimismo" sulla possibilità del rilascio dei circa 200 ostaggi in mano a Hamas. "Ci sono sforzi regionali e internazionali in corso riguardo al dossier dei prigionieri", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid Al-Ansari, in una dichiarazione ad al-Jazeera.

Ore 17.10 - Agenzia iraniana: “4 anni per preparare l'attacco di Hamas”
L'operazione di Hamas contro Israele del 7 ottobre è stata preparata per quattro anni, ha reso noto l'agenzia iraniana Tasnim, associata ai Guardiani della rivoluzione. L'attacco ha segnato "l'inizio di una nuova era" nel confronto fra le due parti. Hamas ha preparato anche la difesa a una invasione israeliana della Striscia di Gaza, usando mine, carri armati, droni, sistemi anti missile e altre armi. È dal 2020 che Hamas organizza esercitazioni annuali, l'ultima delle quali solo un mese prima l'attacco.

Ore 17.00 - Il cardinale Piazzaballa: "Pronto a offrirmi al posto dei bimbi ostaggi"
 Si è detto pronto a offrirsi in uno scambio per liberare i bambini in ostaggio nelle mani di Hamas, il cardinale Pierbattista  Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Durante un incontro online con un gruppo di giornalisti,  Pizzaballa, a una domanda su una proposta ipotetica di scambio dei prigionieri tra lui e i bambini, ha risposto: "Assolutamente sì". "Da parte mia disponibilità assoluta".

Ore 16.53 - Suonano le sirene, Knesset sospende i lavori
La Knesset ha sospeso i lavori della prima riunione della sessione invernale dopo il risuonare delle sirene antimissile che sono entrate in azione a Gerusalemme, a Tel Aviv e nel centro di Israele. Lo conferma Haaretz. 

Ore 16.40 - 1.400 gli israeliani uccisi
I morti israeliani accertati a seguito degli attacchi di Hamas del 7 ottobre sono almeno 1.400. Questo quanto sostiene Tal Heinrich, portavoce dell'ufficio del primo ministro israeliano. Heinrich ha aggiunto che 3.900 israeliani sono rimasti feriti. Il bilancio, insomma, continua ad aggravarsi.

Ore 16.31 - Israele: non chiedeteci di fermarci, state con noi
"La mia missione, e quella di tutti coloro che siedono in questa stanza, è quella di riportare a casa i rapiti. Dovete chiamare i vostri governi e chiedere loro di stare dalla parte di Israele". Così il responsabile del governo per la sorte degli ostaggi israeliani a Gaza Gal Hirsch in un incontro al ministero degli Esteri con più di 100 ambasciatori e diplomatici stranieri. "Per anni ci avete criticato per la nostra lotta decisa contro il terrorismo, ma non chiedeteci di fermarci. Quando stasera abbraccerete i vostri figli ricordate i bimbi massacrati e rapiti a Gaza", ha concluso Hrisch.

Ore 16.28 - Oms: 24 ore prima della catastrofe
L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) avverte che nella Striscia di Gaza restano solo "24 ore di acqua, elettricità e carburante" prima che si verifichi "una vera catastrofe". Il direttore regionale dell'Oms per il Mediterraneo orientale, Ahmed Al-Mandhari, ha spiegato che è necessario consentire al territorio bombardato e assediato di ricevere convogli di aiuti, attualmente bloccati al confine di Rafah con l'Egitto. Se gli aiuti non arrivano, i medici dovranno "preparare i certificati di morte per i loro pazienti", ha concluso.

Ore 16.13 - Hezbollah spara su basi esercito, Israele risponde
Proseguono gli scambi di colpi al confine tra Libano e Israele: Hezbollah afferma di aver attaccato «cinque basi» dell'Esercito dello Stato ebraico, che a sua volta ha colpito obiettivi nel sud del Libano. Lo conferma Haaretz.

Ore 16.08 - Mosca: alto rischio conflitto vada fuori controllo
Il rischio che il conflitto tra Israele e Hamas vada fuori controllo è alto, la parte russa sta facendo ogni sforzo per prevenire uno scenario del genere. Così il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, in un incontro con il presidente Vladimir Putin. "Secondo la nostra valutazione, la situazione nella zona di conflitto in Medio Oriente tende a peggiorare", ha detto Ryabkov. Il diplomatico ha osservato che "le operazioni effettuate dall'esercito israeliano sono di natura indiscriminata, e rimane la minaccia di un'operazione di terra e di ingresso a Gaza". Secondo il viceministro, "il territorio di questa enclave e i suoi abitanti si trovano in uno stato di catastrofe umanitaria: non viene fornita ne' assistenza medica ne' altre necessita'".

Ore 16.00 - Tel Aviv e Gerusalemme, sirene d'allarme
Le sirene di allarme per l'arrivo di razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele. I sistemi di rivelazione hanno segnalato lo stesso allarme anche a Gerusalemme.

Ore 15.49 - Netanyahu: trionferemo sulle forze oscure
"Trionferemo perché ne va della nostra stessa esistenza in questa regione, che è piena di forze oscure". Queste le parole del premier Benyamin Netayahu. "Hamas - ha aggiunto - fa parte dell'asse malvagio formato da Iran e Hezbollah. Mirano a gettare il Medio Oriente in un abisso di caos. Ci sono molte domande sul disastro che ci ha travolto dieci giorni fa. Investigheremo ogni aspetto". E ancora: "Il nostro obiettivo è la vittoria su Hamas, rovesciandola dal suo dominio. Questa è una guerra tra le forze della luce e quelle dell'oscurità, tra umanità e animalismo", ha concluso Netanyahu

Ore 15.28 Mosca: Usa principali responsabili dell'escalation
Gli Usa sarebbero i "principali responsabili" dell'attuale escalation in Medio Oriente. Lo sostiene il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, durante un incontro con il presidente Vladimir Putin, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. "Gli Usa, che sono i principali responsabili di questa crisi drammatica e grave poiché per molti anni hanno tentato di monopolizzare la soluzione, ignorando le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza, ora impediscono che si trovi una soluzione", ha affermato.

Ore 15.12 - Netanyahu: Nessuno ci metta alla prova sul fronte Nord
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avverte Iran e Hezbollah: "Non metteteci alla prova nel nord del Paese". Così nel corso di un discorso alla Knesset, in cui ha detto che il mondo deve unirsi per sconfiggere Hamas. "Questa guerra è anche la vostra guerra", ha aggiunto, paragonando Hamas ai nazisti e definendo il conflitto "una guerra tra forze della luce e forze dell'oscurità, tra umanità e bestialità", ha concluso.

Ore 15.06 - Premier Libano: siamo nell'occhio del ciclone
"Il Libano è nell'occhio del ciclone. La regione si trova in una situazione difficile e nessuno può prevedere cosa potrebbe accadere". Così il primo ministro libanese, Najib Mikati, secondo Al-Jazeera. "Il governo continua i contatti interni ed esterni per mantenere la calma e allontanare il Libano dalle conseguenze della guerra in corso a Gaza", ha aggiunto Mikati. Ma la minaccia rappresentata da Hezbollah, e dunque l'apertura di un secondo fronte, resta drammaticamente concreta.

Ore 15.00 - Consigliere Khamenei: Israele sparirà
"Israele sparirà e la Nazione palestinese uscirà vincitrice nella battaglia finale per liberare la Palestina". Così Ali Akbar Velayati, influente consigliere per la politica estera della Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, in un incontro con il rappresentante di Hamas nella Repubblica islamica, Khaled al-Qaddoumi. "Questo è un principio definito", ha aggiunto Velayati, elogiando i recenti risultati ottenuti dalla "resistenza palestinese" e sostenendo che Hamas "si sta muovendo sulla strada giusta verso la vittoria finale". Velayati, citato dall'agenzia Mehr, ha affermato che l'operazione su larga scala lanciata da Hamas, denominata Diluvio di Al-Aqsa, è stata "un passo importante che ha scioccato i nemici", aggiungendo che "l'Iran è al fianco del popolo palestinese oppresso e continuerà il suo sostegno spirituale".

Ore 14.49 - Putin, in agenda colloqui con Netanyahu e Abu Mazen
Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma oggi - lunedì 16 ottobre - colloqui telefonici con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo annuncia il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, le cui parole sono state rilanciate da Interfax.

Ore 14.29 - "La Striscia di Gaza sta per rimanere senz'acqua"
"La Striscia di Gaza sta per rimanere senza acqua": questo il post pubblicato su X dall'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). L'agenzia spiega che "le persone in tutta Gaza hanno un accesso fortemente limitato all'acqua potabile pulita". Anche nelle scuole dell'agenzia Onu, dove hanno cercato rifugio le persone, "l'acqua pulita è di fatto finita". Da parte sua il portavoce del ministero dell'Interno di Gaza, Eyad al-Bozom, ha dichiarato che i servizi idrici non sono ripresi nell`enclave palestinese e che la popolazione sta bevendo "acqua malsana", con il rischio di una "grave crisi sanitaria".

Ore 15.06 - Premier Libano: siamo nell'occhio del ciclone
"Il Libano è nell'occhio del ciclone. La regione si trova in una situazione difficile e nessuno può prevedere cosa potrebbe accadere". Così il primo ministro libanese, Najib Mikati, secondo Al-Jazeera. "Il governo continua i contatti interni ed esterni per mantenere la calma e allontanare il Libano dalle conseguenze della guerra in corso a Gaza", ha aggiunto Mikati. Ma la minaccia rappresentata da Hezbollah, e dunque l'apertura di un secondo fronte, resta drammaticamente concreta.

Ore 15.00 - Consigliere Khamenei: Israele sparirà
"Israele sparirà e la Nazione palestinese uscirà vincitrice nella battaglia finale per liberare la Palestina". Così Ali Akbar Velayati, influente consigliere per la politica estera della Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, in un incontro con il rappresentante di Hamas nella Repubblica islamica, Khaled al-Qaddoumi. "Questo è un principio definito", ha aggiunto Velayati, elogiando i recenti risultati ottenuti dalla "resistenza palestinese" e sostenendo che Hamas "si sta muovendo sulla strada giusta verso la vittoria finale". Velayati, citato dall'agenzia Mehr, ha affermato che l'operazione su larga scala lanciata da Hamas, denominata Diluvio di Al-Aqsa, è stata "un passo importante che ha scioccato i nemici", aggiungendo che "l'Iran è al fianco del popolo palestinese oppresso e continuerà il suo sostegno spirituale".

Ore 14.49 - Putin, in agenda colloqui con Netanyahu e Abu Mazen
Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma oggi - lunedì 16 ottobre - colloqui telefonici con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo annuncia il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, le cui parole sono state rilanciate da Interfax.

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