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Israele e Hamas, la diretta. IdF, irruzione a casa del numero due di Hamas

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Il valico di Rafah si aprirà oggi alle 12, si preannunciano caos e disordini a Sud della Striscia di Gaza per l'evacuazione dei palestinesi in Egitto. A due settimane esatte dalla strage di civili israeliani, Tel Aviv si sta preparando alla invasione di terra per stanare i terroristi di Hamas in un contesto di grande incertezza, con Stati Uniti e Unione europea che sembrano voler frenare la reazione del governo di Netanyahu. C'è da mettere in conto, infatti, l'incognita di quanto possa durare l'occupazione della Striscia, con un conto salatissimo in termini di vittime: civili, militari e ostaggi, di cui due, mamma e figlia con cittadinanza americana, sono stati rilasciati ieri. La diretta.

Ore 16.44 - Idf, irruzione nella casa del numero due di Hamas
L'esercito israeliano ha fatto irruzione nella casa del leader di Hamas in Cisgiordania e ha arrestato membri della sua famiglia. Lo riporta Haaretz, citando testimoni oculari. Saleh al-Aruri, tra i fondatori dell'ala militare di Hamas - le Brigate Ezzedin al-Qassam - è considerato il vice del capo di Hamas Ismail Haniyeh e uno dei fondatori dell'ala militare del gruppo estremista islamico palestinese. Al-Aruri ha la sua base in Libano ed è considerato un obiettivo chiave per Israele in seguito agli attacchi del 7 ottobre.

Ore 16.31 - Blinken: "Lasciate aperto il valico di Rafah"
"Esortiamo tutte le parti a mantenere aperto il valico di Rafah per consentire il continuo movimento di aiuti che sono indispensabili per il benessere della popolazione di Gaza": lo ha chiesto il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Siamo stati chiari: Hamas non deve interferire con la fornitura di questa assistenza salvavita - ha aggiunto - i civili palestinesi non sono responsabili dell'orribile terrorismo di Hamas e non devono essere costretti a soffrire per le sue azioni depravate".

Ore 16.10 - Sirene di allarme a Tel Aviv
Sirene di allarme a Tel Aviv e nel centro di Israele per l'arrivo dei razzi da Gaza. Lo ha riferito l'Ansa, che è sul posto.

Ore 16.00 - Meloni: "Hamas non difende la Palestina ma fa jihad"
"La mia idea è che, per le modalità con cui Hamas ha attaccato Israele, è che la causa palestinese non c'entri nulla. Quello che si sta perseguendo è una jihad islamica. Si sta perseguendo il tentativo di impedire un processo di normalizzazione nel Medio Oriente": la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha detto ai giornalisti al Cairo, al margine del vertice sulla pace.

Ore 15.54 - Usa e Israele pensano a un nuovo governo a Gaza dopo Hamas
Gira voce tra funzionari di alto livello dell'amministrazione israeliana e statunitense di una discussione sul futuro della Striscia di Gaza una volta defenestrato il governo di Hamas. I due paesi starebbero considerando, tra le altre cose, l'istituzione di un governo ad interim sostenuto dalle Nazioni Unite e con il coinvolgimento dei governi arabi. 

Ore 15.31 - Meloni vola a Tel Aviv per incontrare Netanyahu
Finito il summit per la pace in Medio Oriente, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni lascia Il Cairo per recarsi a Tel Aviv dove avrà colloqui con il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e il Presidente di Israele, Isaac Herzog.

Ore 15.15 - Israele lancia volantini su Gaza, "chi rimane identificato come terrorista"
L'aviazione delle forze militari di Israele ha lanciato dei volantini sulla Striscia di Gaza, chiedendo ai residenti di spostarsi nel sud dell'enclave. Lo riferisce l'emittente panaraba Al Arabiya, secondo la quale nel documento si legge: "Chiunque scelga di rimanere (nel nord di Gaza) potrebbe essere identificato come un terrorista".

Ore 14.53 - L'opposizione israeliana propone un governo di emergenza
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha detto che "Israele ha bisogno di un vero governo di emergenza". Lapid parla di un "unico gabinetto limitato con autorità chiare", perché "tutti dovrebbero sapere cosa stanno facendo in questo gabinetto, qual è il loro ruolo, quali sono le loro autorità e quali sono gli ordini amministrativi e di comando. Senza questo, il governo non fa altro che aggravare il caos".

Ore 14.34 -  Israele: a Gaza non entrerà carburante
"Il carburante non entrerà a Gaza". Lo afferma il portavoce delle forze israeliane (Idf), Daniel Hagari, in dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel nel giorno del passaggio dal valico di Rafah degli aiuti per la Striscia di Gaza, i primi dall'inizio del conflitto due settimane fa dopo il terribile attacco di Hamas in Israele. Da Rafah, ha detto Hagari, entreranno nella parte meridionale di Gaza alimenti, acqua e forniture sanitarie.

Ore 14.24 - Israele, ex premier Lapid: governo di emergenza
Il leader dell'opposizione israeliana ed ex primo ministro Yair Lapid parla su X, affermando che Israele ha bisogno di "un vero governo di emergenza" e che qualsiasi considerazione politica in questo momento è "una vergogna morale". "Ora più che mai, è necessario un vero governo di emergenza con un unico gabinetto limitato con autorità chiare... Tutti dovrebbero sapere cosa stanno facendo in questo gabinetto, qual è il loro ruolo, quali sono le loro autorità e quali sono gli ordini amministrativi e di comando. Senza questo, il governo non fa altro che aggravare il caos", ha concluso Lapid.

Ore 14.16 - L'esercito di Israele si prepara a nuova fase, anche all'azione via terra
L'esercito israeliano prosegue i preparativi per la "prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra". A confermarlo il portavoce militare aggiungendo che in questi giorni "sono stati approvati piani per espandere le attività operazionali". "Le truppe, sia quelle in servizio sia i riservisti, sono schierati sul campo e si stanno addestrando in accordo con i piani operativi approvati". 

Ore 13.46 - Nuovi lanci di razzi dal Libano verso il nord di Israele
"Poco fa, sono stati individuati un certo numero di lanci verso l'area di Har Dov nel nord di Israele al confine con il Libano". Lo riferisce il portavoce militare aggiungendo che i soldati israeliani stanno rispondendo al fuoco verso l'origine degli spari. 

Ore 13.29 - Israele: 4 ospedali rifiutano di evacuare
Quattro ospedali nel nord della Striscia di Gaza si rifiutano di evacuare come chiesto dall'esercito israeliano. Lo conferma un funzionario della sicurezza, precisando che nella zona settentrionale dell'enclave palestinese "ci sono 20 ospedali, al momento sei sono già stati liberati, 10 non lo hanno ancora fatto e quattro si stanno rifiutando". Spostare pazienti gravemente feriti e malati è difficile, ha riconosciuto, ma i militari hanno "un rapporto diretto con quasi tutti i dirigenti ospedalieri e li incoraggiamo a evacuare". Il funzionario ha accusato Hamas di utilizzare alcuni ospedali come rifugi, "perché sa che si tratta di un sito sensibile che eviteremo di attaccare". 

Ore 13.12 - Bbc: uno dei camion entrati a Gaza carico di bare
"Era carico di bare uno dei camion entrato oggi nella Striscia di Gaza": lo riferisce un giornalista della Bbc presente sul posto. A Gaza sono entrati in mattinata 20 camion, quanti permessi da Israele; e, secondo l'Onu, a bordo c'erano c'erano medicine, acqua e cibo. Stando a fonti palestinesi, al momento sono 4.137 le persone morte a Gaza da quando Hamas ha attaccato Israele, due settimane fa, e lo Stato ebraico ha cominciato a bombardare l'enclave palestinese.

Ore 12.55 - Razzi da Gaza, sirene di allarme nel centro e sud di Israele
Le sirene di allarme per i razzi da Gaza risuonano nella parte centrale di Israele e nel sud a ridosso della Striscia. Lo fa sapere l'esercito.

Ore 12.40 - Meloni: siamo tutti bersaglio di Hamas, non cadiamo nella trappola
"L'impressione che ho, per le modalità con cui si è svolto l'attacco", è che l'obiettivo di Hamas "fosse costringere Israele a una reazione contro Gaza che creasse un solco incolmabile fra Paesi arabi, Israele e Occidente, compromettendo la pace per tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di voler difendere", riferisce il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo. "Il bersaglio - aggiunge - siamo tutti noi, e cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido. Un'escalation avrebbe conseguenze inimmaginabili". 

Ore 12.15 - Usa e governi Ue premono su Israele per un rinvio dell'invasione
Gli Usa e diversi governi europei stanno "discretamente" premendo su Israele affinché rinvii l'invasione di terra nella Striscia di Gaza, dopo il rilascio di due americane da parte di Hamas. Il timore, infatti, è che l'operazione possa vanificare gli sforzi per la liberazione di altri ostaggi in un prossimo futuro. Lo ha dichiarato un alto funzionario diplomatico israeliano a Times of Israel. Intanto, stando al Corriere della Sera, l'offensiva di terra può scattare già questa notte.

Ore 11.56 - Abu Mazen: "Non lasceremo la nostra terra"
"Non lasceremo mai la nostra terra, resteremo sempre nel nostro territorio". Lo dice chiaro e tondo il leader dell'Anp Abu Mazen, concludendo il suo intervento al summit per la pace del Cairo. Abu Mazen ha accusato Israele di "violare il diritto internazionale" con "un impatto su migliaia di cittadini e sulle infrastrutture in maniera indiscriminata. Dal primo giorno abbiamo chiesto lo stop di questa barbara aggressione e l'apertura di corridori umanitari per consentire agli aiuti di entrare nella Striscia di Gaza ma il governo di Israele non lo ha consentito. 

Ore 11.45 - Esercito di Israele: 210 ostaggi, famiglie informate
Il portavoce dell'esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, fa sapere che finora le forze armate hanno notificato alle famiglie dei 210 ostaggi che i loro cari sono attualmente trattenuti nella Striscia di Gaza. Hagari ha precisato che il numero non è definitivo poiché i militari indagano in merito a nuove informazioni sui dispersi. Nell'elenco non sono incluse Judith Raanan e sua figlia adolescente Natalie che sono state rilasciate ieri sera da Hamas

Ore 11.34 - Al-Sisi: "Non liquidare la causa palestinese, servono due Stati"
"La soluzione" al conflitto in Medio Oriente "è la proclamazione dello Stato palestinese. L'Egitto rifiuta categoricamente la liquidazione della causa palestinese" e "Israele non può continuare la colonizzazione della Palestina. La soluzione è la giustizia, il diritto inalienabile all'autodeterminazione". Queste le parole del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, aprendo i lavori del Summit per la pace del Cairo. 

Ore 11.16 - Summit per la pace, la Tunisia non partecipa a causa della presenza della delegazione di Israele
La Tunisia ha deciso di non partecipare al Summit per la pace del Cairo, dedicato al conflitto in Medio Oriente, a causa della presenza di una delegazione israeliana. 

Ore 11.10 - Bomba artigianale all'ambasciata di Israele a Nicosia, 4 fermi
Una bomba artigianale è stata fatta esplodere vicino all'ambasciata israeliana a Nicosia nell'isola di Cipro. Secondo i media israeliani la polizia locale ha arrestato quattro uomini, di età compresa fra i 17 e i 21 anni, di origine - secondo le stesse fonti - siriana. La bomba, a bassa intensità, è detonata a 30 metri circa dall'ingresso della sede diplomatica e non risultano al momento danni all'edificio. 

Ore 10.55 - Hamas: Pochi aiuti non cambieranno disastro umanitario
"Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza". Così il capo dell'ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf, in un comunicato citato dai media, riferendosi ai primi camion di aiuti entrati oggi - sabato 21 ottobre - dall'Egitto attraverso il valico di Rafah. Secondo Maruf, "è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure".

Ore 10.44 - Intensi sorvoli di droni israeliani nel sud del Libano
Una serie di droni israeliani sono stati avvistati nei cieli del sud del Libano nelle aree più vicine alla linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Lo riferiscono all’Ansa testimoni oculari nell’area della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Dopo lo scambio di fuoco di ieri, gli ultimi botta e risposta tra Israele e Hezbollah si sono verificati attorno alle 3 (le 2 in Italia) del mattino. Attualmente, riferiscono le fonti, la situazione è relativamente calma nel sud del Libano.

Ore 10.32 - Biden chiede a Israele di evitare un'escalation con Hezbollah
Il presidente americano Joe Biden e i suoi più stretti collaboratori avrebbero chiesto ai leader israeliani di evitare attacchi contro il gruppo libanese Hezbollah che potrebbero trascinarlo nella guerra in corso tra Israele e Hamas. A riferirlo è il New York Times.

Ore 10.00 - L'arrivo di Meloni al Cairo
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata al Cairo in occasione del Summit per la pace dedicato al conflitto in Medio Oriente, promosso dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Nel pomeriggio, al termine del vertice, Meloni dovrebbe spostarsi in Israele, per una breve visita a Tel Aviv.

Ore 9.28 - Israele occupa la casa del numero 2 di Hamas in Cisgiordania 
I media palestinesi hanno riferito che l'esercito israeliano e il servizio di sicurezza Shin Bet hanno preso il controllo dell'abitazione in Cisgiordania dove risiede il vice capo dell'ala politica di Hamas, Salah al-Arouri. La casa, situata nella città centrale di Bani Zeid al-Sharqiya, nella Cisgiordania, è stata trasformata dalle forze israeliane in un centro di detenzione. Su di esso - viene spiegato - è stato appeso uno striscione con la scritta in arabo, che afferma che l'edificio è ora il quartier generale dell'intelligence israeliana. 

Ore 8.48 - Alzata l'allerta per Egitto, Giordania e Marocco 
Israele ha alzato il livello di allerta a 4 per Egitto e Giordania, esortando i suoi cittadini a lasciare il prima possibile i due Paesi, mentre per il Marocco l'allarme è arrivato a livello 3 ed è consigliato di evitare i viaggi non essenziali. "A causa del protrarsi della guerra, negli ultimi giorni si è constatato un ulteriore e significativo inasprimento delle proteste contro Israele in vari Paesi del mondo, con particolare attenzione ai Paesi arabi del Medio Oriente, insieme a manifestazioni di ostilità e violenza contro simboli israeliani ed ebraici", ha fatto sapere il ministero degli Esteri in una nota. Sconsigliato inoltre di soggiornare in tutti i Paesi del Medio Oriente - tra cui Turchia, Emirati e Bahrein - e di viaggiare in posti come Malesia, Bangladesh, Indonesia e Maldive. 

Ore 8.23 - Biden, "ritardate l'invasione". Poi la precisazione 
Dopo il rilascio di due ostaggi da Gaza da parte di Hamas, gli Stati Uniti e diversi governi in Europa stanno facendo pressioni su Israele a rimandare il lancio dell'invasione di terra di Gaza, temendo che l'incursione non farà altro che vanificare gli sforzi volti a garantire ulteriori rilasci di ostaggi nel prossimo futuro. Lo riferisce il Times of Israel citando un alto funzionario diplomatico. La Casa Bianca ora fa marcia indietro rispetto al precedente commento del presidente americano Joe Biden secondo cui Israele dovrebbe ritardare la sua prevista offensiva a Gaza fino a quando non verranno rilasciati altri ostaggi tenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi. Mentre si imbarcava sull'Air Force One, un giornalista ha chiesto a Biden se Israele dovesse respingere un’operazione militare a Gaza, al che lui ha risposto “sì”. Successivamente la Casa Bianca - riporta la Cnn - ha precisato la dichiarazione spiegando che Biden non aveva sentito bene la domanda perché si trovava lontano dal suo interlocutore e che gli era sembrato gli fosse stato chiesto se avrebbe voluto vedere più ostaggi liberi.  

Ore 8.05 - Biden a Israele, "non attaccate Hezbollah"  
Il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden avrebbe esortato Israele ad evitare attacchi contro Hezbollah. Lo riferisce il New York Times citando fonti informate. Il timore del presidente americano è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro Hezbollah, con il rischio di coinvolgere nel conflitto anche l'Iran.

Ore 7.32 - Soldato israeliano ucciso da un missile anticarro dal Libano 
Un soldato israeliano della riserva militare delle Idf è morto in un attacco con un missile anticarro nei pressi di Margaliot, nel nord di ISRAELE, lungo il confine con il Libano. Lo riferiscono i media israeliani. Stando a quanto riportato dal Times of Israel, in un attacco sferrato ieri è morto il sergente 22enne Omer Balva di Herzliya. Secondo Haaretz, altri due riservisti hanno riportato ferite giudicate moderate, mentre un terzo è rimasto lievemente ferito. 

Ore 7.08 - "Raid a Gaza, bombardati numerosi obiettivi" 
Continuano i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver colpito nella notte "numerosi obiettivi" di Hamas nell'enclave palestinese, compresi un centro di comando e "infrastrutture" del gruppo che controlla la Striscia. I militari, riferisce ancora il Times of Israel, rendono anche noto tramite il portavoce Daniel Hagari, di aver preso di mira siti per il lancio di missili anticarro e postazioni utilizzate da cecchini in cima a palazzi del territorio palestinese. 

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