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Israele e Hamas, la diretta. Tre ministri minacciano Netanyahu: "Ci dimettiamo". Contatti Iran-Hamas

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Non ci sarà "nessun cessate il fuoco" a Gaza, come ha chiesto Hamas e mentre gli Stati Uniti e il Qatar lavorano per liberare più di 200 ostaggi che si trovano nell'enclave assediata. All'alba del 16esimo giorno di guerra nella Striscia di Gaza, sono forti le parole di un alto funzionario israeliano alla Cnn, che aggiunge di "non essere a conoscenza" delle richieste degli Stati Uniti per rinviare la prevista operazione di terra a Gaza. Israele e gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati "il più rapidamente possibile", ha aggiunto. "Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione di smantellare Hamas". Resta la preoccupazione internazionale per le minacce incrociate tra Tel Aviv e Teheran, una escalation che con l'invasione di terra potrebbe portare la situazione fuori controllo in tutto il Medio Oriente, come dichiarato dall'Iran. Da oggi, nel frattempo, dovrebbe diventare costante il flusso di aiuti umanitari dentro la Striscia.

Ore 14.26 - Il ministro degli Esteri iraniano parla con leader Hamas
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, citato dai media iraniani, ha parlato al telefono con Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas, e con il segretario generale della Jihad islamica, Ziad Nakhala. Nel colloquio ha detto che il sostegno degli Stati Uniti a Israele è "una delle ragioni principali dei crimini del regime". 

Ore 14.20 - Tre ministri israeliani minacciano di dimettersi
"Almeno tre ministri" israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco di Hamas del 7 ottobre: lo riferisce il sito Ynet, del quotidiano Yediot Ahronot, senza pubblicare i loro nomi. 

Ore 13.21 - Iran minaccia Israele: "Attaccheremo Haifa" 
Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X Iran International. 

Ore 12.50 - Turchia chiede a leader Hamas di lasciare il Paese
La Turchia avrebbe chiesto al capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e ad altri leader del gruppo terroristico di lasciare il Paese dopo gli attacchi del 7 ottobre contro Israele. Lo rivela il sito americano Al-Monitor.

Ore 12.45 - Iran: Israele fallirà se entrerà a Gaza
"Se i maligni sionisti prenderanno la stupida iniziativa di entrare nei territori palestinesi affronteranno un fallimento disonorevole e riceveranno una spiacevole risposta dal fronte della Resistenza": a dirlo il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana Hossein Salami, come riporta la tv di Stato. Poi ha aggiunto: "Il regime sionista, che uccide i bambini, e i suoi sostenitori sono in questo momento 'attaccati alla respirazione artificiale' a causa delle loro sconfitte".

Ore 12.40 - Hamas riprende lancio di razzi sul Sud di Israele
Hamas ha ripreso il lancio di razzi da Gaza contro il sud di Israele. Il precedente lancio di missili era avvenuto 14 ore fa. Ai residenti della città portuale meridionale di Ashkelon, così come a coloro che sono rimasti nelle città di confine di Gaza come Yad Mordechai, Erez, Karmia e Nativ Ha'Asara, è stato ordinato di ripararsi nei rifugi.

Ore 12.32 - Premier palestinese: a Gaza macchina omicida di Israele
Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh, citato da Al Jazeera, ha affermato che il popolo palestinese a Gaza è esposto "alla macchina criminale e omicida israeliana".  

Ore 12.18 Esercito israeliano: colpito aereo sconfinato dal Libano
Le forze di difesa israeliane affermano di aver lanciato un missile del sistema Iron Dome contro un "obiettivo sospetto" che è entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano. Lo scrive The Times of Israel citando l'Idf. Secondo i militari potrebbe trattarsi di un drone ma le indagini, precisano, sono ancora in corso. 

Ore 12.10 - Media: da Israele ok a ritardo invasione di Gaza
Israele avrebbe accettato di ritardare l'offensiva di terra nella Striscia di Gaza per consentire l'arrivo di un maggior numero di truppe americane in Medioriente. Il motivo è il timore crescente di possibili attacchi da parte dell'Iran e dei suoi alleati nella regione. Lo scrive su X un reporter della radio militare israeliana Glz. Secondo altri funzionari israeliani, il ritardo dell'offensiva via terra sarebbe stato deciso anche per favorire i negoziati per il rilascio degli ostaggi. 

Ore 11.56 - Terzo convoglio di aiuti entra a Gaza dall'Egitto
Terzo convoglio di aiuti umanitari attraversa il valico di Rafah dall'Egitto verso la Striscia di Gaza. Più di una dozzina di veicoli hanno attraversato il valico, aggiungendosi ai 34 camion entrati a Gaza sabato e domenica, secondo un funzionario della Mezzaluna Rossa egiziana, che ha parlato sotto anonimato. 

Ore 11.47 - Iran: azione di Israele a Gaza "suicidio politico"
Le azioni di Israele nella Striscia di Gaza sono "un suicidio politico": a dichiararlo il ministro della Difesa iraniano Mohammad-Reza Ashtiani, citato da Mehr, durante una telefonata con l'omologo siriano Ali Mahmoud Abbas. Poi ha aggiunto che Israele "sta cercando di vendicarsi del suo fallimento senza precedenti a livello di intelligence e sicurezza uccidendo bambini e persone innocenti" e che la situazione nella Striscia di Gaza si sta avvicinando ad un "disastro umanitario".

Ore 11.29 - Berlino: catastrofe umanitaria se il terrorismo a Gaza continua
"Non possiamo contenere la catastrofe umanitaria se il terrorismo a Gaza continua. Non ci sarà sicurezza né pace né per Israele né per i palestinesi se il terrorismo continuerà": la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, lo ha detto arrivando a Lussemburgo. Poi ha sottolineato l'importanza della "lotta contro il terrorismo, che ha portato tanta sofferenza alla popolazione di Gaza".

Ore 11.15 - Iran al Vaticano: no ad apartheid Israele a musulmani e cristiani
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha scritto una lettera al segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali della Santa Sede Paul Richard Gallagher: Israele conduce "un'apartheid sistematica non solo contro i musulmani ma anche contro i seguaci di tutte le religioni abramitiche, compresi i cristiani".  Il capo della diplomazia iraniana ha poi aggiunto: "Indubbiamente, la voce unita di musulmani, cristiani ed ebrei nel contrastare i crimini del regime sionista svolgerà un ruolo efficace nel mettere un freno all'estremismo dei sionisti e nel ripristinare la pace nel mondo e l'istituzione di valori morali".

Ore 10.59 - Israele: annientate 8 unità lancia razzi di Hezbollah nel nord
Nelle ultime 24 ore le forze israeliane hanno distrutto otto unità lancia razzi di Hezbollah sul fronte nord: lo ha detto il portavoce militare Hagari, citato da Haaretz. 

Ore 10.57 - Sirene di allarme in Israele
Dopo una pausa di circa 14 ore, le sirene di allarme missilistico tornano a suonare nella città costiera di Ashkelon e in altre città israeliane al confine con Gaza. Lo riporta The Times of Israel, precisando che al momento non si hanno notizie di danni o feriti. 

Ore 10.38 - Cina: rischio conflitto ai confini con Israele
La Cina considera la situazione a Gaza "molto seria" per il rischio di un conflitto su larga scala e la diffusione di scontri armati lungo i confini vicini: lo ha detto l'inviato speciale per il Medio Oriente Zhai Jun, secondo cui il conflitto lungo i confini israelo-libanese e israelo-siriano si sta diffondendo, "rendendo le prospettive preoccupanti". 

Ore 10.32 - Esercito israeliano: trovati corpi di mille terroristi Hamas
"Dall'inizio del conflitto abbiamo recuperato oltre mille cadaveri di terroristi di Hamas in territorio israeliano": lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. 

Ore 10.18 - Nyt: Hamas rilascerà 50 ostaggi con doppia nazionalità
Hamas potrebbe rilasciare 50 ostaggi con doppia nazionalità, secondo quanto riportato dal New York Times, che cita un alto funzionario militare israeliano. Secondo quest'ultimo, a seguito dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare 50 ostaggi con doppia nazionalità indipendentemente da qualsiasi accordo. Il rilascio degli ostaggi è una priorità per gli Usa che anche per questo, secondo il New York Times, avrebbe chiesto a Israele di ritardare l'invasione della Striscia. 

Ore 10.01 - Tajani: non possiamo dire a Israele che non ha diritto a difendersi
"Non si può dire a Israele che non ha il diritto di difendersi mentre Hamas continua a lanciare missili contro le città in maniera indiscriminata": a dirlo il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri a Lussemburgo. "Deve esserci una difesa proporzionata - ha poi aggiunto Tajani, rispondendo alla domanda su una possibile richiesta di cessate il fuoco - ma non possiamo chiedere a Israele di non difendersi mentre Hamas ed Hezbollah continuano a lanciare missili contro il Paese e contro la popolazione civile".

Ore 9.56 - Usa scettici sul rilascio di due ostaggi
Il segretario di Stato Antony Blinken ha elogiato il recente rilascio di una madre e di una figlia americane tenute in ostaggio da Hamas, ma ha espresso scetticismo sulla recente dichiarazione del gruppo militante secondo cui sarebbero pronti a rilasciare altri due ostaggi. Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Al-Qassam, l'ala militare del movimento Hamas, ha annunciato sabato che intendevano liberare due prigioniere israeliane e che ne avevano informato la parte del Qatar, ma Israele "si è rifiutata di riceverle". Lo ha detto in una breve dichiarazione pubblicata su Telegram e riportata dall'agenzia turca Anadolu: "Ieri sera (venerdì) abbiamo informato i nostri fratelli del Qatar che avremmo rilasciato entrambe le donne israeliane, Nurit Yitzhak e Yocheved Lifshitz, per impellenti motivi umanitari e senza alcun compenso". Poi ha aggiunto: "Tuttavia, il governo occupante (come viene chiamato Israele da Hamas) ha rifiutato di riceverle". Il portavoce delle Brigate Al-Qassam non ha spiegato le ragioni del rifiuto da parte israeliana della questione ma da parte sua, il governo israeliano ha dichiarato in un comunicato diffuso dall'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu: "Non commenteremo la falsa propaganda portata avanti da Hamas". Nel comunicato si aggiunge: "Continueremo a lavorare in ogni modo per riportare alle loro case tutte le persone rapite e scomparse".

Ore 9.43 - Borrell, "attenti ai doppi standard, Mosca ne trae vantaggio"
"La guerra in Ucraina e questa guerra hanno diverse cause e conseguenze ma entrambe stanno mandando onde d’urto in tutto il mondo e la Russia sicuramente trae vantaggio da questa situazione. La questione dei doppi standard era già presente prima della guerra a Gaza e ora si ripresenta, dobbiamo essere molto chiari e dobbiamo manifestare le stesse preoccupazioni verso ogni civile ucciso". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Lussemburgo. "Dobbiamo mostrare il nostro forte supporto a Israele perché hanno subito uno dei più grandi attacchi contro il popolo ebraico, ma dobbiamo anche tenere in considerazione i palestinesi innocenti, anche loro sono vittime di Hamas. Dobbiamo mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile che viene ucciso", ha ribadito. 

Ore 9.20 - Tajani, "al lavoro sugli italiani in ostaggio"
"Stiamo seguendo minuto per minuto i nostri connazionali che sono in Israele, che sono nella Striscia di Gaza e che sono ostaggi. Ci sono tre diverse istanze. Ci sono più di una famiglia italiana nel nord di Israele, in zone dove sono l'attacco di Hezbollah. Abbiamo due ostaggi, e abbiamo un altro gruppo di italiani nel Sud della Striscia che ci auguriamo possano uscire il prima possibile dal corridoio di Rafah. Stiamo seguendo minuto per minuto e in più lavoriamo perché ci possa essere una situazione che vada man mano verso la pace e non verso l'incremento del clima di guerra che c'è". Lo ha dichiarato il ministro agli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo. "Continuiamo a lavorare per la de-escalation, per impedire che ci sia una regionalizzazione della guerra. Dobbiamo fare in modo che Libano e Iran non siano parte del conflitto tra Israele e Hamas. Fermo restando il diritto di Israele a difendersi ma allo stesso tempo bisogna difendere la popolazione civile", ha aggiunto il ministro. 

Ore 8.27 - "Campagna a Gaza potrebbe durare mesi"
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che la campagna militare a Gaza "potrebbe richiedere un mese, due o tre. Ma alla fine -ha assicurato- non ci sarà più Hamas". Gallant ha parlato dopo un briefing operativo presso il Centro di Comando e Controllo delle operazioni dell'aeronautica militare israeliana.


Ore 7.56 - "Il futuro di Gaza resta incerto"
Il futuro di Gaza dopo l'offensiva intrapresa da Israele e la neutralizzazione del gruppo islamista palestinese Hamas "resta da definire". Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, nel corso di una intervista all'emittente televisiva Abc News, rispondendo a una domanda riguardo la probabile invasione di terra dell'enclave palestinese da parte delle Forze di difesa israeliane. "(Gaza) deve compiere una transizione verso qualcos'altro. (...) Hamas è un'organizzazione terroristica, e non rappresenta il popolo palestinese. In fin dei conti, Israele vuole che Hamas sia eliminato da Gaza", ha dichiarato il segretario. Quale sarà in futuro la natura di Gaza "resta da definire, ma credo che sia una questione su cui la regione e il mondo debbano lavorare insieme", ha aggiunto Austin. In una intervista concessa all'emittente televisiva Nbc News, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affrontato lo stesso argomento, affermando che "Israele non vuole governare Gaza una volta conclusa la guerra", ma al contempo "non può tornare allo 'status quo'" che consentiva a Gaza di controllare l'enclave palestinese e farne una base per la conduzione di attacchi contro lo Stato ebraico. "E' necessario trovare una soluzione che garantisca che Hamas non possa ripetere ciò che ha fatto, ma che allo stesso tempo non riporti al governo israeliano di Gaza, cosa che non vogliono e non intendono fare", ha aggiunto Blinken. 

Ore 7.47 - Vicino all'ospedale colpito i lanciarazzi di Hamas 
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto raid aerei vicino a due ospedali di Gaza, quello di Al-Shifa e di Al-Quds. Lo sostiene l'agenzia di stampa palestinese Wafa, mentre al momento non ci sono conferme dall'Idf. Nelle scorse ore, però, i militari israeliani avevano diffuso fotografie in cui si vedevano lanciarazzi collocati da Hamas vicino a ospedali, scuole, parco giochi e anche una sede delle Nazioni Unite a Gaza. "Hamas mette direttamente in pericolo gli abitanti di Gaza, gli israeliani e la comunità internazionale", hanno affermato le Idf condividendo le immagini. 

Ore 7.40 - Hamas, "200mila razzi e 100mila miliziani" 
Duecentomila razzi e fino a centomila combattenti. Tanta sarebbe la forza del movimento libanese sciita di Hezbollah secondo l'Institute for National Security Studies (Inss), un think tank indipendente con sede a Tel Aviv. L'istituto ribadisce che Hezbollah è sostenuto dall'Iran, che gli ha fornito ingenti scorte di armi. "Hezbollah è composto sia da soldati regolari sia da soldati di riserva, stimati tra i 50.000 e i 100.000 combattenti", afferma il rapporto. Il gruppo riceve "sostegno esterno" da attivisti sciiti, compresi quelli provenienti da paesi vicini come Afghanistan, Pakistan, Siria e Iraq, afferma il documento. Hezbollah vanta "impressionanti mezzi di attacco", prosegue il rapporto, che parla di un vasto arsenale compreso tra 150.000 e 200.000 razzi, mitragliatrici e missili. 


Ore 7.20 - "Colpiti siti di Hezbollah, un complesso militare
Le forze di difesa israeliane affermano di aver colpito una serie di siti Hezbollah nel sud del Libano, tra cui un "complesso militare" e un posto di osservazione. Gli aerei militari israeliani hanno preso di mira "una cellula terroristica" lungo il confine e hanno distrutto gli armamenti posseduti dagli agenti. Dmo 20231023T073002Z

Ore 5.25 - Al-Jazeera, "peggiore notte di bombardamenti a Gaza"
Al-Jazeera ha riferito che è "la più sanguinosa" notte di bombardamenti su Gaza dal massiccio attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. I caccia israeliani hanno intensificato il livello e la portata dei raid, prendendo di mira diverse aree all'interno dell'enclave palestinese. Uno degli attacchi e' avvenuto nel campo profughi di Jabalia, un'area densamente popolata dove vivono più di 120 mila palestinesi. Bombardate anche le vicinanze degli ospedali di Al Shifa e Al Quds. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, sono almeno 400 i morti nelle ultime 24 ore, con attacchi alle case civili senza alcun preavviso. 

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