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Hamas, Marzouk e la strage nei kibbutz: "Ordine di non uccidere donne e bambini"

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I 1.400 morti dell'assalto di Hamas ai kibbutz e al rave party nel deserto del Negev del 7 ottobre? "Avevamo detto ai combattenti di non uccidere donne, bambini e anziani". Parola di Moussa Abu Marzouk, numero due dell'organizzazione politica e terroristica palestinese che ha in mano la Striscia di Gaza e che ha organizzato i terribili eccidi di un mese fa. 

"Donne, bambini e civili erano esclusi" dagli attacchi, ha detto Marzouk alla Bbc. Dichiarazioni in forte e palese contrasto sia con le immagini di violenza arrivate da Israele sia con le testimonianze dei miliziani catturati dalle forze di sicurezza israeliane subito dopo i blitz. Anche giornalisti della stessa rete britannica hanno confermato di aver visto corpi di civili uccisi. Secondo Abu Marzouk, il capo delle Brigate al-Qassam (braccio armato di Hamas) Mohammed Deif aveva ordinato però ai miliziani di risparmiare i civili, dicendo chiaramente "ai suoi combattenti di non uccidere le donne, i bambini e gli anziani". "Presi di mira", invece, i riservisti, uccisi - ha affermato Abu Marzouk - "reclute e soldati". Sugli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, 240 secondo Israele, Marzouk ha ripetuto che "li libereremo, ma bisogna fermare i combattimenti". 

Di recente, l'alto dirigente di Hamas è stato a Mosca (a Gaza sono trattenuti ostaggi con nazionalità russa e israeliana) e nell'intervista ha ribadito che "se gli israeliani fermeranno i combattimenti potremo consegnare (gli ostaggi) alla Croce Rossa". Marzouk ha anche ripetuto che Hamas non è in possesso di un elenco di coloro che considera "ospiti" né sa dove molti ostaggi si trovino perché sono tenuti prigionieri da "diverse fazioni".

Alla domanda se il braccio politico di Hamas fosse a conoscenza dei preparativi dell'attacco, Abu Marzouk ha replicato affermando che il braccio armato del gruppo "non deve consultarsi con la leadership politica" perché "non ve ne è bisogno". 

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