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Da Tui a Santiago di Compostela: un cammino in 6 tappe per riconoscere i propri talenti

Micol Ferrara
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Tutte le strade portano a Santiago; verrebbe da dire tanto è fitta la rete di itinerari che, a partire dal medioevo, i pellegrini hanno percorso attraverso l’Europa per raggiungere la Cattedrale di Santiago di Compostela dove si trova la tomba dell’apostolo Giacomo il maggiore. Una delle rotte più popolari è quella del Cammino Portugués, che inizia da Lisbona e si divide in diverse varianti. Una è quella che parte da Tui, città situata nella provincia di Pontevedra, nella regione della Galizia, è lunga circa 120 km, necessari a soddisfare il requisito minimo di km richiesti per ricevere la Compostela, il certificato di completamento del cammino. Percorsi intrisi di storia tanto da essere insigniti del titolo di Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 1998. Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni, come ricorda Paolo Coelho nel suo romanzo: “Il cammino di Santiago” (La nave di Teseo 1987).

Ed è esattamente così: i pellegrini che intraprendono questo viaggio non sono solo motivati da scopi religiosi ma anche culturali, “avventurosi” alla ricerca di una crescita personale, come chi si mette in cammino con l’intento di prendersi una pausa di riflessione. Sono tante e diverse le motivazioni che continuano ad ispirare persone provenienti da tutto il mondo ad intraprendere questo affasciante viaggio. Tui è una cittadina situata sulle rive del fiume Miño, che segna il confine tra Spagna e Portogallo, con un affascinante centro storico fatto di strade acciottolate, edifici d’epoca e piazze pittoresche. Da qui si parte alla volta de O Porriño, a 18 km di distanza, tra bellezze naturali, colline e paesaggi verdi, sempre prestando attenzione alla frecce gialle e alle conchiglie che segnalano il percorso. E’ usanza mettersi in cammino al mattino presto per poter arrivare nei punti di sosta in tempo utile a visitarli e riposarsi adeguatamente. Si cammina, ciascuno al proprio passo, e nel percorso si trovano vari punti di sosta/ristoro. E’ questo il momento di incontro, scambio, riflessione. Ci si ritrova magari si riprende a camminare insieme per un tratto. Prima di ripartire è importante conquistare il “sello”, si chiama così il timbro che è necessario apporre sulla propria credenziale da far validare una volta raggiunta Santiago.

 

 

Il cammino da Tui riprende lungo la costa atlantica spagnola, sulla riva nord occidentale del Rìa di Vigo sino a Redondela per altri 15 km tra boschi di pini e eucalpti, un tratto non particolarmente difficile. Redondela è famosa per il suo antico ponte romano, noto come “Ponte Sampaio” un esempio impressionante di architettura romana che attraversa il fiume Verdugo. A 18 km di distanza si raggiunge Pontevedra, la quarta tappa di questo cammino, lungo una serie interminabile di vigneti si raggiunge il Casco Antiguo –  il centro storico – senz’altro uno dei più affascinanti e pittoreschi di questo itinerario, tra viottoli e stradine medievali si possono ammirare rari esempi di architetture tradizionali. Se è vero che lungo il cammino, nelle varie soste, i pasti più gettonati sono insalate miste (sempre riccamente guarnite di cipolla), caldo Gallego (brodo galiziano), e “boccadillos de jamón ibèrico” (pane e prosciutto), è altrettanto vero che la sera, durante le più lunghe soste nei centri urbani, ci si può concedere qualche lusso in più approfittando delle specialità locali: “Pulpo alla Gallega” un piatto iconico della Galizia. Consiste in un polpo cotto e tagliato a fette, condito con olio di oliva, paprika dolce e sale grosso, spesso servito su un letto di patate bollite. O una “Caldeirada de peixe” questo è un guazzetto di pesce base di vari tipi di pesce e frutti di mare, patate, cipolle, e pomodori, e solitamente cotto con vino bianco e spezie. Si può mangiare senza particolati attenzioni alla linea visto che poi, lungo il cammino, si smaltiranno le calorie in eccesso.

 

 

Del resto la tappa che separa Pontevedra dalla successiva Caldas de Reis è particolamente impegnativa per un tratto di 23 km. Dunque, al mattino prima di riprendere il viaggio sarà importante anche una ricca colazione. Una "tostada con mantequilla y mermelada", fette di pane tostatoe burro, con marmellate che in Galizia sono molto diffuse: arance e frutti di bosco. E’ una colazione molto semplice e nutriente ed è forse un'altra “lezione” che si impara in cammino. Il gusto della semplicità, qualcosa che spesso dimentichiamo nelle nostre frenetiche rincorse al gourmet. Una semplicità che sazia, eccome se sazia. Il cammino verso Caldas de Reis consente di ammirare tutta la bellezza dei paesaggi galiziani ed è anche una città conosciuta per le sue sorgenti termali che possono essere una piacevole coccola per i pellegrini in cammino, considerato che, alla penultima tappa, la stanchezza inizia a farsi sentire. Una sosta all’insegna del benessere necessaria per affrontare gli ulteriori 18 km che la separano da Padròn, la città legata alla leggenda del ritrovamento del corpo dell'apostolo Santiago, che ha dato origine al pellegrinaggio.

Quindi dopo una visita alla Iglesia de Santiago, punto di riferimento importante per i pellegrini, non si potrà fare a meno di gustare i deliziosi "Pimientos de Padrón." Dei peperoncini verdi generalmente serviti fritti, ma senza esagerare, poiché l’ultima tappa del cammino per raggiungere Santiago è di ben 25 km. Si tratta della tappa più lunga di tutto il cammino ed è anche quella più carica sia per quanto riguarda la stanchezza accumulata sia per l’aspettativa di arrivare finalmente a Santiago; in questo tratto l’aerea inizia ad essere edificata con maggiore densità, si attraversano due interessanti piccoli comuni: Teo e Ames. Bisognerà fare molta attenzione agli attraversamenti, ai tratti di asfalto e, soprattutto, alle ferrovie e parecchie salite. E’ usanza mettersi in cammino molto presto per poter arrivare in tempo utile per la messa – celebrata ogni giorno generalmente alle 12:00 e alle 18:00 –  e, soprattutto, per abbracciare la statua di San Giacomo.

Dopo aver percorso tanti km in condizioni sempre variabili ed in continuo mutamento, - a Santiago de Compostela affrontare la pioggia è un’arte a causa della sua frequenza, ma ha la capacità di creare un'atmosfera speciale, che conferisce alla città un ambiance unica e misteriosa. Le strade bagnate, le facciate delle case antiche e le piazze con le pozzanghere creano una scenografia suggestiva che può sembrare tratta da un quadro.  Non resta, quindi, che andar a raccogliere i propri passi, e ritirare la Campostela che sarà rilasciata dopo un’attenta verifica di tutti i timbri posti sulla propria credenziale. Ci si può poi godere la città, l’allegria che si respira, una birra con delle tapas e cantare e ballare magari in una “foliada” (tipica festa locale) in un’atmosfera vivace e gioiosa che unisce in un clima di festa tutti i partecipanti di ogni età, sesso e provenienza. Una delle lezioni più importanti di questo cammino è saper riconoscere la propria fortuna e, ancora, apprezzare ciò che si ha, perché tutto quello che serve è racchiuso nello zaino sulle nostre spalle molto meno di ciò che rincorriamo nella frenesia del quotidiano.

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