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Babbo Natale? Ecco la nuova versione: l'ultima follia femminista

Giorgio La Porta
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Queen Nicolas” arriva dal Belgio la versione femminile di Babbo Natale. Siamo nel nord Europa, al confine con quei Paesi Bassi che solo tre mesi fa hanno eletto e inviato alla competizione internazionale di Miss Mondo la prima Miss transgender.

Dopo i continui attacchi al presepe, ai crocifissi e alle fiabe tradizionali, dove anche la figura materna della fatina di Cenerentola è stata interpretata da un uomo nero gay, adesso la nuova vittima del gender è direttamente l’anzianissimo Babbo Natale.

 

 

Perché non sostituire questa figura maschile con una donna, magari anche nera, così oltre al patriarcato combattiamo anche il razzismo? La “brillante” idea è venuta all’artista Laura Nsengiyumva che nel comune di Gand, ad appena 50 chilometri da Bruxelles, ha pensato bene di proporre il primo Babbo Natale femminile per l’apertura dei festeggiamenti natalizi nel comune.

Sebbene siamo tutti ampiamente abituati a Mariah Carey che canta “All I want for Christmas is you”, indossando un abito rosso e un cappellino che ricorda Babbo Natale, qui la cosa deve essere sfuggita di mano, tanto da provocare una vera e propria sollevazione popolare.

LA RAFFIGURAZIONE - Nei paesi del nord, infatti, non è molto diffusa la versione americana di Babbo Natale come nelle pubblicità della Coca Cola, ma vige ancora l’antica raffigurazione di Saint Nicolas, un vero e proprio Santo con tanto di cappello cardinalizio con la croce e il cosiddetto pastorale, ovvero il bastone dorato della tradizione religiosa cristiana.

 

 

Tutte le raffigurazioni su biscotti, cioccolate e decorazioni varie riportano l’antica effigie del Santo. Queen Nicolas sarebbe stata la femminilizzazione del santo e questo ha suscitato moltissime polemiche. 

Immaginate cosa accadrebbe se qualcuno osasse raffigurare San Pio da Pietrelcina, San Giovanni Paolo II, San Francesco o San Pietro con un volto femminile e le forme fisiche di una donna. O se al contrario, facesse rappresentare Santa Teresa di Calcutta da un uomo magari alto, biondo e con gli occhi azzurri.

 

 

Sui canali social della piccola e antica città di Gand è scoppiata una vera e propria rivolta. Anche le feste tradizionali sono diventate terreno di scontro e di conquista da parte di chi vorrebbe cancellare e annullare tutto per riscrivere le cose nella maniera più gradita. Fiumi di polemiche sul gender hanno portato l’amministrazione comunale a cancellare la presenza di Queen Nicolas per la tradizionale festa del 6 dicembre, ovvero nel giorno in cui originariamente Saint Nicolas distribuiva dolci e regali durante la notte ai bambini meritevoli. Ma nella fiera del politicamente corretto, guai ad ammettere che tale iniziativa fosse una “fetecchia”. E allora gli organizzatori, arrampicandosi un po’ sugli specchi, affermano al quotidiano belga Le Soir che sebbene l’iniziativa fosse lodevole, non è il municipio il posto migliore per tali rivendicazioni e che comunque l’iniziativa merita una location migliore nella città. 

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