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Kim Jong-un, intelligence: "Ha deciso di entrare in guerra", assist a Putin

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Kim Jong-un apre un nuovo fronte di guerra in Asia? Secondo due esperti americani, le ultime mosse militari del leader nordcoreano sarebbero dei veri e propri preparativi prima di scatenare una guerra a sorpresa. Di particolare rilievo le sue ultime quattro operazioni: innanzitutto il 5 gennaio la sua artiglieria ha sparato 200 colpi nel mare davanti ad alcune isole sudcoreane; poi il 14 gennaio c'è stato il lancio di un missile a medio raggio con testata ipersonica; il 19 gennaio la propaganda di Pyongyang ha annunciato il successo di "un importante test" con un drone subacqueo nucleare denominato "Haeil", che in coreano significa tsunami; infine il 15 gennaio Kim alla Suprema assemblea del popolo ha comunicato la sua decisione di cambiare la Costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea, per sancire che "la Sud Corea è irrimediabilmente ostile" e che è lecito aspirare a "occupare completamente e sottomettere il Sud, per incorporarlo nel territorio della Repubblica Popolare".

Robert Carlin, ex analista di intelligence per la Cia e negoziatore per il Dipartimento di Stato; e l'esperto nucleare Siegfried Hecker, in un articolo pubblicato da 38 North, un sito web dedicato allo studio della crisi coreana, hanno scritto che "come il nonno Kim Il Sung nel 1950, Kim Jong-un ha preso la decisione strategica di andare alla guerra". Una conclusione da brividi quella a cui sono giunti. Non è la prima volta che vengono lanciati allarmi sulle possibili mosse belliche della Corea del Nord. Questa volta, però, a  preoccupare la comunità di esperti è il fatto che l'allarme arrivi da due analisti autorevoli.

Secondo Carlin ed Hecker, Kim Jong-un avrebbe capito che l’unica soluzione è quella militare. Per questo è possibile aspettarsi un attacco nucleare contro Seul o contro le basi americane in Giappone. Il leader di Pyongyang, inoltre, punterebbe sul fatto che gli Stati Uniti non reagirebbero con l’arma nucleare, per non rischiare a loro volta che Kim lanci contro una città americana uno dei suoi missili intercontinentali. "Può sembrare pazzia, ma è un’ipotesi da prendere in considerazione", hanno sottolineato Carlin e Hecker. Al di là delle gravi ripercussioni che questo potrebbe avere sui popoli direttamente coinvolti, non è escluso che da un attacco a sorpresa di Kim possa trarre qualche vantaggio anche Vladimir Putin con la sua guerra in Ucraina.

 

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