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Navalny, "ucciso con un pugno al cuore a -27 gradi"

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Alexei Navalny, l'oppositore russo morto lo scorso venerdì nella colonia penale in cui era detenuto, sarebbe stato ucciso con un colpo al cuore dopo una passeggiata a meno 27 gradi, dunque dopo una prolungata esposizione a condizioni di congelamento volta a indebolire le sue condizioni fisiche. Lo scrive il Times citando Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net. Quest'ultimo lo avrebbe saputo da una fonte che lavora nella colonia penale artica dove è avvenuto il decesso del dissidente.

Pare che i lividi trovati sul corpo dell'oppositore - corpo non ancora restituito alla famiglia - siano compatibili con la tecnica del "pugno unico". Inoltre, prima della sua morte, Navalny, 47 anni, sarebbe anche stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza in uno spazio di isolamento all'aperto con una temperatura molto bassa, fino a -27 gradi, come rivelato da Osechkin. Di norma, invece, i detenuti non dovrebbero essere tenuti all'aperto per più di un'ora. Quella del pugno al cuore, comunque, sarebbe una tecnica tipica degli agenti delle forze speciali dell'ex Kgb.

Nei giorni scorsi, la moglie di Navalny, Yulia Navalnaya, aveva parlato invece della possibilità che suo marito fosse stato ucciso con un agente nervino, il Novichok, lo stesso con cui fu avvelenato nel 2020. La donna ha poi annunciato che prenderà il posto di Alexei nella lotta per una Russia libera. 

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