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Cina, fuga negli Usa attraverso Messico ed Ecuador

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I cinesi fuggono, se non dalla dittatura di Xi Jinping, almeno dalla crisi economica. E gli Stati Uniti stanno assistitendo a un repentino aumento degli ingressi illegali di migranti cinesi dal confine con il Messico nel corso del 2023, in coincidenza con le difficoltà economiche della prima potenza asiatica, alle prese con un marcato rallentamento della crescita e un elevato tasso di disoccupazione giovanile.

Secondo l’agenzia di stampa giapponese Kyodo, che cita dati ufficiali delle Dogane e Polizia di frontiera degli Stati Uniti (Cbp), i cinesi fermati dalle autorità statunitensi al confine con il Messico nel corso dell’anno fiscale 2023 sono stati oltre 24mila, un dato di molto superiore al totale del decennio precedente: nell’arco di 11 anni, a partire dall’anno fiscale 2012 al 2022, il numero totale dei cinesi arrestati al confine meridionale degli Stati Uniti era stato inferiore a 15.000. Per chi entra senza visto, il passo più difficile è ottenere uno status legale.

 

 

Kyodo News menziona in particolare un varco noto per gli attraversamenti illegali al confine tra Messico e California, dove secondo un funzionario locale i cinesi sono arrivati a rappresentare circa il 30 per cento del totale degli ingressi illeciti. Molti cittadini cinesi raggiungono il confine tra Messico e Stati Uniti partendo dall’Ecuador, dove ai cittadini del Dragone è consentito l’ingresso in regime di esenzione dal visto, e attraversando diversi Paesi dell’America centrale a piedi e con mezzi di fortuna, spesso affidandosi a guide locali, con una spesa che si aggira complessivamente sui 42mila dollari a persona.

 

 

Tra i Paesi attraversati c’è anche Panama: secondo le autorità del Paese, il numero dei migranti cinesi che attraversano mensilmente la giungla di Darièn Gap, tra Panama e Colombia, è più che triplicato nel 2023, arrivando a 2.974 a dicembre. Come candidamente ammesso dai migranti cinesi consultati da Kyodo, la priorità dopo l’attraversamento illegale del confine statunitense è l’iscrizione dei figli alle scuole pubbliche e l’accesso ad altri servizi sociali. Stando ai dati forniti dall’Università di Syracuse, su oltre 4.570 domande di asilo presentate da migranti cinesi e prese in esame dalle autorità Usa lo scorso anno, il tasso di concessione di asilo è stato superiore all’80 percento, rispetto alla media di circa il 50 percento delle domande presentate da migranti di altre nazionalità. 

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