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Russia-Ucraina, il retroscena: francesi e inglesi già al fronte contro Mosca

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Carlo Nicolato
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Mentre in Europa si discute dell’improbabile invio di truppe a supporto di quelle ucraine il presidente Zelensky si trova in Arabia Saudita per discutere della possibile mediazione di Riad in uno scambio di prigionieri tra Kiev e Mosca. I negoziati, ha specificato lo stesso Zelensky su X, si concentreranno sulla «formula di pace» già proposta da Kiev per porre fine all'invasione russa. Nel settembre 2022 l’Arabia era già riuscita a mediare per il trasferimento di dieci prigionieri di guerra stranieri, tra cui due americani e cinque britannici che combattevano dalla parte di Kiev e che erano stati catturati. Tra le sue file infatti l’Ucraina conta una “Legione Internazionale” composta da volontari provenienti da 55 Paesi diversi. Secondo le informazioni rilasciate a suo tempo il maggior numero di questi volontari sono americani e britannici, seguiti da polacchi e canadesi. Un numero piuttosto elevato arrivano anche dai paesi baltici e nordici. Si tratta, è bene sottolinearlo, di volontari e non di soldati inviati da Paesi alleati.

Il giornalista dell’Economist Joshi Shashank tuttavia ha fatto presente che sia i missili di precisione Scalp recentemente inviati da Macron a Kiev, sia la versione britannica Storm Shadow già forniti nei mesi scorsi, non possono essere utilizzati se non con l’aiuto diretto di militari specializzati, ovvero francesi e inglesi. Il Regno Unito anche ieri ha ribadito di avere in Ucraina alcuni consiglieri militari, ma la Francia non lo ha mai ammesso. Sul piano militare nella giornata di ieri non si sono registrati grossi rivolgimenti, anche se gli ucraini hanno rivendicato l'abbattimento di due caccia russi sul fronte orientale.

 

 

Si tratta, anche se i russi non hanno confermato, di due Su-34 che già nei mesi scorsi si erano rivelati piuttosto vulnerabili. Intensi combattimenti invece sono sono stati registrati nell'area di Bakhmut, nella regione orientale di Donetsk, con le forze russe che stanno cercando di avanzare verso Chasiv Yar, situata pochi chilometri a ovest dalla cittadina devastata lo scorso anno e finita sotto il controllo dei russi. Nella notte tra lunedì e martedì la Russia ha continuato a bombardare le regioni ucraine orientali, occidentali e centrali di Kharkiv, Sumy, Dnipropetrovsk, Khmelnytska, Kirovograd. «I russi hanno attaccato con 13 droni kamikaze di tipo Shahed, missili balistici Iskander-M/KN-23, quattro missili aerei guidati Kh-59 e un missile anti-radar Kh-31P. Undici droni e 2 missili sono stati distrutti dalla contraerea ucraina», ha dichiarato l'aeronautica di Kiev. 

 

 

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