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Ucraina, il ministro francese Barrot: "Truppe europee a Kiev non da escludere"

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“Il nostro imperativo è contrastare le intenzioni imperialiste del regime di Putin, non fare la guerra alla Russia”. Il nuovo ministro francese Jean-Noël Barrot ha le idee chiare sulla strategia da adottare a livello europeo contro la Russia. Anche nel corso del bilaterale con il suo omologo italiano, il ministro Raffaele Fitto, ha rilanciato la linea del governo francese sulla guerra in Ucraina: “Vladimir Putin sta cercando di stabilire un ordine internazionale basato sulla forza. Dobbiamo affermare che non possiamo escludere nulla, in modo che capisca che i Paesi europei non abbandoneranno l’Ucraina alla sua spinta espansionistica”.

Per fare ciò, come ha spiegato al Corriere della Sera, la via maestra è definire una strategia di difesa comune europea. Sia a breve che a lungo termine: “Puntiamo a raggiungere al più presto un accordo sull’adeguamento dello Strumento europeo per la pace, in modo da poter effettuare acquisti congiunti e continuare a fornire le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Questa è l’urgenza. Più in generale, vogliamo avanzare su una strategia di difesa europea di lungo termine, basata sulle proposte presentate dalla Commissione europea martedì scorso”.

 

 

Un progetto non semplice da portare avanti, specie alla luce delle ultime tensioni con la Germania. Ma Barrot ha voluto stemperare gli animi, assicurando totale cooperazione: “Dove voi vedete disaccordi, noi vediamo dialogo e complementarietà. Ognuno agisce in base ai propri mezzi e capacità. La Germania ha compiuto un importante sforzo di bilancio. Altri Paesi inviano armi o cannoni. È questa unità e complementarità che dobbiamo riaffermare, perché la fermezza di fronte a Putin è la garanzia della nostra sicurezza collettiva”.

 

 

I rapporti fra Italia e Francia sono invece stati rilanciati di recente, specie dopo l’accordo fra le società di difesa dei due Paesi: “Penso anche alla partnership strategica tra Leonardo e Knds, conclusa a dicembre, che mira a creare un gruppo industriale europeo. Abbiamo poi sostenuto insieme l’idea, in autunno, di creare un fondo di sovranità dell’Unione europea per sostenere la capacità produttiva industriale in settori strategici. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi”.
 

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