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Macron sfida Mosca: "Truppe in Ucraina? Non lo escludo", "Sogni folli"

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"Noi abbiamo un obiettivo: la Russia non può e non deve vincere": le parole del presidente francese Emmanuel Macron, intervistato da TF1 e France 2, continuano ad alimentare forti tensioni tra Mosca e Parigi. "Se le cose dovessero degenerare - ha poi aggiunto Macron, in riferimento alla guerra in Ucraina - sarebbe ancora una volta soltanto responsabilità della Russia". Il presidente ha poi ribadito di essere favorevole all'invio delle truppe a Kiev in caso di escalation. Un argomento di cui aveva già parlato, definendolo come "ipotesi futura", dieci giorni fa: "Non siamo sicuri di farlo, non siamo attualmente in questa situazione, ma per il momento non escludiamo questa opzione". 

"Rivendico di evocare questa possibilità - ha continuato Macron - abbiamo messo troppi limiti al nostro vocabolario. Non siamo in un'escalation. Non siamo in guerra contro la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere". Dopo queste dichiarazioni, non è tardata ad arrivare la risposta russa, come riportato dal Guardian. Sergei Naryshkin, capo dei servizi segreti esteri russi, ha definito "sogni folli e paranoici" le dichiarazioni del presidente francese sulla possibilità di inviare soldati dei paesi Nato in Ucraina.

 

 

 

Nel corso dell'intervista, Macron ha poi sottolineato le difficoltà dell'esercito ucraino in questo momento: "La controffensiva ucraina non è andata come previsto. La situazione è difficile per gli ucraini. Sono coraggiosi ma hanno dei limiti in termini di uomini, di cannoni, di missili poiché la Russia è un Paese più grande". 

Secondo lui, è importante che Vladimir Putin non abbia la meglio in Ucraina. Solo così si potrà evitare un effetto domino che potrebbe finire per travolgere pure Parigi. "Se la Russia vincerà, la vita dei francesi cambierà - ha detto il presidente francese -. Chi può pensare che il presidente Putin si fermerà? La sicurezza della Francia si gioca in Ucraina". Poi, ha sottolineato che se Mosca dovesse vincere, "non avremmo più alcuna sicurezza in Europa. La credibilità dell'Europa sarebbe ridotta a zero. Quale sarebbe la sicurezza degli europei?". Infine una stoccata allo zar, che nei giorni scorsi ha evocato nuovamente il ricorso al nucleare: "Quando si ha l'arma nucleare, non è appropriato pronunciare minacce". 

 

 

 

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