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Russia, "radiazioni elevate" a Khabarovsk: stato d'emergenza, ore di paura

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La Russia ha dichiarato lo stato d'emergenza dopo aver registrato picchi di radiazioni anomale nella città di Khabarovsk, nell'Estremo Oriente russo, dove si trova una base di missili intercontinentali da armare con testate atomiche. Lo ha riferito l'agenzia di stampa russa Tass rivelando che le autorità hanno rilevato livelli elevati di radiazioni vicino a un traliccio elettrico, a circa 2,5 km dagli edifici residenziali della città e che i livelli di radiazione saranno monitorati per i prossimi due giorni. 

La fonte delle radiazioni sarà indagata, ma finora nessuno è stato ferito o esposto alle radiazioni rilevate "in una parte del territorio del distretto industriale, nell'area delle vie Suvorov e Sidorenko". "L'accesso è limitato", si legge in una nota ufficiale delle autorità di Khabarovsk nella quale puntualizzano anche che "non sussiste alcun pericolo per la salute dei cittadini". Nella zona in cui sono state segnalate le radiazioni si trova un centro di raccolta di rottami metallici.

 

 

Anche in Norvegia sono state registrate radiazioni di origine sconosciuta. Ne dà notizia l'Autorità norvegese per le radiazioni e la sicurezza nucleare (Dsa) ma senza lanciare un vero e proprio allarme perché, come chiarisce, quelle registrate a Tromso a fine marzo sono quantità minime di iodio 131 radioattivo, a livelli ancora non dannosi per l'uomo o per l'ambiente, si legge su The Barents Observer. Inoltre questo iodio decadrà completamente entro pochi giorni. L'unico dubbio resta l'origine di questo isotopo misurato in zona. Viene escluso al momento l'incidente di un reattore nucleare, spiega la Das, poiché tali eventi causerebbero il rilascio di molti altri isotopi, come lo stronzio-90 e il cesio-137.

 

 

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