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Uragano Beryl a fine giugno, un indizio drammatico: cosa può accadere in tutto il mondo

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Non è la prima volta che si sente parlare dell'uragano Beryl, che di recente ha colpito diverse isole dei Caraibi orientali, ma che in passato ha praticamente fatto la storia del clima. È invece la prima volta che questo uragano, di categoria 5, si forma nell’oceano Atlantico così presto, già a fine giugno. Si tratta di uno dei fenomeni climatici più pericolosi. Nelle scorse settimane a preoccupare è stato il fatto che Beryl sia passato da tempesta tropicale a uragano della massima potenza in appena 24 ore

Quanto successo a fine giugno si è verificato in passato altre sei volte, ma comunque mai così presto nell’anno. "Beryl ha avuto una potenza tipica del cuore della stagione degli uragani, non del suo inizio - ha spiegato Brian Tang, docente di scienze atmosferiche dell’Università di New York -. La sua rapida accelerazione è dovuta alle temperature elevate del mare". Il timore, come spiega il Domani, è che questo possa essere solo l'inizio di una stagione di uragani atlantici particolarmente distruttiva. A pesare sono diversi fattori, come il riscaldamento delle acque oceaniche, le alte temperature e il passaggio dal fenomeno ciclico di El Niño a La Niña, il suo opposto, che crea condizioni favorevoli proprio per gli uragani. 

 

 

 

Se la stagione è già iniziata col botto, cosa succederà nelle prossime settimane? Secondo le previsioni del National Hurricane Center degli Stati Uniti, da oggi fino a novembre potrebbero verificarsi tra le 17 e le 25 tempeste, dagli 8 ai 13 uragani e dai 4 ai 7 uragani molto forti. Altra novità rispetto al passato è che oggi gli uragani si muovono più lentamente e questo permette loro di aumentare il loro potenziale di distruzione. Le vittime di Beryl fino ad oggi sono state dieci. Persone morte durante il suo passaggio. Mentre i Paesi più colpiti sono stati Giamaica, Barbados, St. Lucia, Grenada e l’arcipelago di St Vincent e Grenadines.

 

 

 

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