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New York, selfie con le telecamere di sorveglianza pubbliche: traffico in tilt da giorni

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Da un paio di giorni a New York il traffico sta impazzendo. Ma non c'è alcuna manifestazione in corso, nè scioperi, e neppure un black out dei semafori. A bloccare la città sono tutte le persone che si fermano all'improvviso e si scattano un selfie attraverso le 900 telecamere di sorveglianza che controllano, ventiquattr'ore su ventiquattro, la Grande Mela. Ebbene sì, da quando Morry Kolman ha lanciato il suo progetto artistico - sviluppato per dimostrare come l’arte possa sovvertire e rinegoziare i confini imposti dal potere tecnologico - è stato un continuo mettersi in posa per farsi ritrarre nei luoghi simbolo della città. Tra newyorkesi e turisti sono stati in 200.000 a farsi un selfie attraverso il sito TrafficCamPhotoBooth.com, la piattaforma creata da Kolman che consente ai cittadini di scattarsi fotografie utilizzando le telecamere di sorveglianza gestite dal Dipartimento dei Trasporti della città (DOT) che si aggiornano ogni due secondi.

 

Basta scegliere la più vicina videocamere sulla mappa, guardare l'occhio elettronico, e mentre si pronuncia "Cheese!" , scattare il selfie e scaricare l'immagine.  Il sito dà anche la possibilità agli utenti di scegliere tra vari formati, come Polaroid o strisce fotografiche, e dispensa suggerimenti su come ottenere il miglior scatto. "Indossare abiti luminosi, posare con grandi gruppi e, soprattutto, guardare a destra e a sinistra prima di attraversare la strada", ha detto Kolman. Tra i luoghi consigliati dall'artista ci sono diverse intersezioni a Brooklyn, come la fermata Union Street e Third Avenue, particolarmente apprezzata per la vicinanza delle telecamere.

 

 

L’idea è nata durante un corso d'arte sulla creazione di "immagini imperfette" che chiedeva ai partecipanti di sviluppare un progetto per "scattare una foto senza scattarla", ovvero di fare una fotografia senza premere l'otturatore. Kolman ha deciso di utilizzare le telecamere pubbliche della città. "L'iniziativa non ha incontrato resistenza da parte del DOT", ha spiegato l'artista, 28 anni, ironizzando sul fatto che tutte le informazioni sono pubblicamente accessibili visto che sono pagate con le tasse dei cittadini. Kolman ha già ricevuto numerose richieste per espandere il progetto ad altre città e sta lavorando su Atlanta e Salt Lake City. Attualmente TrafficCamPhotoBooth.com esiste sulla piattaforma open source GitHub ed è accessibile a chiunque voglia prendere l'iniziativa e implementarla nella propria città. 

 

 

 

Nonostante il progetto abbia un aspetto ludico, esso in realtà solleva interrogativi importanti sull’uso della sorveglianza pubblica, offrendo un mezzo per ribaltare il controllo e trasformarlo in un'opportunità creativa e personale. Kolman è convinto che il suo sito web possa durare a lungo, grazie al suo costo minimo di gestione e alla semplicità dell'idea, il che potrebbe portare a una diffusione ancora maggiore di questa forma di protesta artistica contro l'iper-sorveglianza. In un mondo in cui la privacy è costantemente minacciata, Kolman offre una nuova forma di resistenza, trasformando la sorveglianza da strumento di controllo a mezzo di creatività e auto-rappresentazione.

 

 

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