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Libano, ucciso il capo di Hamas Fateh Sherif: "Era un dipendente delle Nazioni Unite"

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Un altro colpo durissimo ad Hamas, un altro nemico pubblico di Israele in Medio Oriente eliminato. L'esercito israeliano ha confermato l'uccisione di Fateh Sherif Abu el-Aminel, il capo di Hamas in Libano. E' quanto si legge in un comunicato pubblicato su Telegram.

"Nella notte, durante un'attività congiunta dell'Idf e dell'Isa (l'Agenzia di sicurezza israeliana, ndr) basata sull'intelligence, l'Iaf (l'Aeronautica militare, ndr) ha colpito ed eliminato il terrorista Fateh Sherif, capo del ramo libanese dell'organizzazione terroristica di Hamas", si legge nel comunicato. "Sherif era responsabile del coordinamento delle attività terroristiche di Hamas in Libano con gli agenti di Hezbollah. Era anche responsabile degli sforzi di Hamas in Libano per reclutare agenti e acquisire armi - prosegue la nota -. Ha guidato gli sforzi dell'organizzazione terroristica di Hamas per il rafforzamento delle forze in Libano e ha operato per promuovere gli interessi di Hamas in Libano, sia politicamente che militarmente. L'Idf e l'Isa continueranno ad operare contro chiunque rappresenti una minaccia per i civili dello Stato di Israele". L

L'Unrwa, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha confermato che Fateh Sherif, nominato da Hamas come suo leader in Libano, era impiegato presso la stessa Unrwa, ma ha sottolineato che era sotto inchiesta per le sue attività politiche. Sherif è stato ucciso oggi in un attacco aereo sul campo profughi di al-Bass, nella città libanese di Tiro, insieme alla moglie e ai figli. Secondo quanto trapelato, era stato preside della scuola secondaria Deir Yassin, gestita dall'Unrwa, ad al-Bass. "Fateh Al Sharif era un dipendente dell'Unrwa che è stato messo in congedo amministrativo senza stipendio a marzo, ed era sottoposto a un'indagine in seguito alle accuse che l'Unrwa ha ricevuto sulle sue attività politiche", ha dichiarato l'agenzia.

A marzo, l'Unrwa ha dichiarato alla agenzia Reuters che Sherif era stato sospeso per tre mesi a causa di accuse di coinvolgimento in attività "che violano il quadro normativo dell'agenzia che regola la condotta del personale". All'epoca, la sospensione scatenò proteste e scioperi diffusi da parte degli insegnanti in Libano.

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