Hanno rubato la statua del presidente della Repubblica Emmanuel Macron al Musée Grévin, il più importante museo delle cere di Francia, e l’hanno esposta davanti all’ambasciata russa per denunciare i legami economici di Parigi con Mosca, nonostante la guerra in Ucraina e il sostegno del governo francese a Kiev. Ieri mattina, attorno alle 10,30, due donne e un uomo, fingendosi turisti, sono entrati nel museo parigino, situato nel IX arrondissement. Secondo quanto riferito al Figaro da una fonte della polizia, dopo essersi cambiati d’abito, si sono finti dipendenti del museo e sono riusciti a rubare la statua del presidente francese, del valore di 40mila euro, nascondendola sotto una coperta e portandola via attraverso un’uscita di sicurezza.
Pochi minuti dopo il furto, un uomo che si è identificato come un attivista di Greenpeace ha contattato il museo, rivendicando di essere l’autore del furto. La statua dell’inquilino dell’Eliseo, dopo essere stata prelevata, è stata collocata davanti all’ambasciata russa, situata nel XVI arrondissement. Lì, alcuni militanti di Greenpeace hanno esposto cartelli con scritto “Business is Business” e “Ukraine burns and business goes on”.

In un comunicato, l’ong ambientalista ha dichiarato di aver «preso in prestito» la statua e di averla depositata davanti alla sede diplomatica di Mosca a Parigi per protestare contro gli affari economici della Francia con la Russia e il doppiogiochismo di Macron. «A nostro avviso, la Francia sta facendo un doppio gioco» e «Macron incarna questo doppio discorso: sostiene l’Ucraina ma incoraggia le aziende francesi a continuare a commerciare con la Russia», ha dichiarato Jean-Francois Julliard, direttore generale di Greenpeace Francia. «Prendiamo di mira Macron perché ha una responsabilità particolare in questa situazione. È lui che dovrebbe essere in prima linea nelle discussioni europee» per porre fine ai contratti commerciali tra la Russia e i Paesi dell’Ue.
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"Emmanuel, chiudi la porta". È il consiglio che Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, darebbe a E...I militanti di Greenpeace, nel dettaglio, puntano il dito contro l’aumento delle importazioni di gas e di fertilizzanti chimici dalla Russia, ma anche contro la collaborazione di Framatome, gigante francese del nucleare, con Rosatom, azienda di Stato fondata nel 2007 da Vladimir Putin. Il direttore generale di Greenpeace Francia ha ribadito in serata a BfmTv che la statua verrà restituita «in perfette condizioni nei prossimi giorni», senza fornire una data precisa.