Oceano Pacifico, eco-disastro: auto elettriche in fiamme

di Maurizio Stefaninivenerdì 6 giugno 2025
Oceano Pacifico, eco-disastro: auto elettriche in fiamme
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Sarebbe stato l’incendio di un’auto elettrica a innescare quello più generale di una intera nave cargo, che ha dovuto essere abbandonata nel Pacifico. Si chiamava Morning Midas, era lunga 183 metri, era stata costruita nel 2006, apparteneva alla società londinese Zodiac Maritime e batte bandiera liberiana. Aveva lasciato il porto di Yantai, in Cina, il 26 maggio, e trasportava al porto messicano di Lázaro Cárdenas 3.159 veicoli, di cui 65 a batteria e 681 ibridi. Dunque, non erano tutte auto elettriche, come è anche imprecisamente rimbalzato. Ma, appunto, il fumo è stato avvistato per la prima volta sul ponte che ospitava i veicoli elettrici: un dettaglio che solleva interrogativi sulla possibile origine del rogo. Un tema molto dibattuto è infatti quello secondo cui non tanto le auto elettriche sono più facili a incendiarsi di quelle normali, ma per la natura chimica delle batterie e l’elevata energia immagazzinata sviluppano incendi particolarmente persistenti e complessi da gestire, con la necessità di protocolli e attrezzature specifiche che spesso non sono adeguate su tutte le navi cargo. La bandiera liberiana non sembrano in proposito una grossa garanzia, anche se ovviamente le indagini sono da fare.

Come che sia, l’equipaggio ha iniziato le operazioni di spegnimento, ma non è riuscito a venirne a capo. L’incidente è avvenuto a circa 490 chilometri a sud-ovest dell’isola di Adak, che si trova a sua volta a circa 1.930 chilometri a ovest di Anchorage, la città più grande dell’Alaska. Ha dovuto dunque intervenire la Guardia Costiera Usa, che ha evacuato tutte le 22 persone a bordo. Su una scialuppa di salvataggio, si sono trasferiti sul mercantile Cosco Hellas, una delle tre navi che si trovavano nelle vicinanze dell’area dell’incendio. La Morning Midas è invece ancora alla deriva. La Guardia Costiera e l’operatore marittimo hanno avviato le operazioni necessarie per il suo recupero del mercantile. Salvate le persone, la priorità è evitare un disastro ambientale di vasta portata, considerando che la nave trasporta nei suoi serbatoi circa 350 tonnellate di gas combustibile e ben 1.530 tonnellate di olio a bassissimo tenore di zolfo (Vlsfo). Il riversamento in mare avrebbe conseguenze ecologiche devastanti. Ripetiamo che cose del genere avvengono anche con veicoli a combustione.

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Note come navi “Ro-Ro”, dall’acronimo “roll-on/roll-off”, le navi cargo addette al trasporto di veicoli sono anzi particolarmente soggette a questo tipo di incidenti. Secondo un’analisi di Allianz, lo scorso anno gli incidenti di questo tipo hanno raggiunto i massimi dell’ultimo decennio. La compagnia tedesca ha evidenziato come «il rischio rimanga significativo a causa delle dimensioni delle navi e delle complessità legate alle misure antincendio e al salvataggio». Ma, appunto, di recente di questi disastri ne sono avvenuti due che hanno attirato l’attenzione perché riguardavano veicoli elettrici. Nel 2022, in particolare, fu il caso della Felicity Ace: battente bandiera di Panama, salpata dal porto di Emden in Germania il 10 febbraio 2022, trasportava 3.965 autovetture del Gruppo Volkswagen, tra cui vari modelli di lusso quali Audi, Porsche, Lamborghini e Bentley, in direzione Rhode Island verso gli Stati Uniti.

Il 16 febbraio 2022, mentre attraversava il tratto di oceano del Nord Atlantico in direzione del porto di Davisville, la stiva del cargo prese fuoco, mentre si trovava a circa 320 chilometri dall’isola di Terceira nelle Azzorre. Tutti i membri dell’equipaggio vennero soccorsi dalla Marina portoghese. Il primo marzo 2022, dopo aver bruciato per due settimane, infine sui capovolse e affondò. Secondo gli analisti di settore, la nave trasportava merci per un valore stimato di circa 438 milioni di dollari, di cui 401 milioni erano automobili. Nel 2023 fu invece il caso della Fremantle Highway, che pure batteva bandiera di Panama ed era di proprietà giapponese. Nella notte del 25 luglio 2023 scoppiò un incendio nell’area di carico della nave al largo delle coste dei Paesi Bassi, nel Mare del Nord. Uno dei 23 indiani dell’equipaggio morì, gli altri furono salvati.

L’operazione di recupero per prevenire l'affondamento e una fuoriuscita di petrolio ebbe infine successo il 3 agosto 2023. A bordo su 3.783 auto ce ne erano almeno 500 elettriche. Anche qui ci sono state molte speculazioni sul fatto che sia stato il pacco batteria di un’auto elettrica a causare il rogo, anche se la verità non è stata ancora appurata. La proprietà lo ha anzi escluso, ma un portavoce dell’Organizzazione marittima internazionale ha comunque affermato che, alla luce del numero crescente di incendi sulle navi da carico, dal 2024 sarebbero partiti nuovi standard di sicurezza per i trasporti di veicoli elettrici: da specifiche su quanto una batteria possa essere caricata all’obbligatorietà di prodotti chimici per estinguere gli incendi, speciali coperte antincendio, attrezzature come estintori a getto a batteria e spazi più ampi lasciati tra i veicoli elettrici sulle navi. Oltre l’80% del commercio internazionale in volume ora avviene via mare e le navi portacontainer più grandi sono più lunghe di tre campi da calcio.

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