Parigi. Una tragedia provocata da un monopattino elettrico. Nella notte tra venerdì e sabato quattro persone sono morte a Reims, nel dipartimento della Marna, a causa dell’incendio della batteria di un monopattino elettrico che ha devastato un palazzone di dieci piani.
Secondo quanto dichiarato durante un punto stampa dal procuratore di Reims, François Schneider, un ragazzo di 13 anni è deceduto dopo essersi lanciato dal quarto piano dell’appartamento dove è scoppiato l’incendio, mentre il corpo carbonizzato trovato all’interno dai soccorsi è quello del fratello maggiore, di 15 anni. Le altre due vittime sono una donna di 87 anni e suo figlio di 59 che vivevano all’ottavo piano e sono morti soffocati dal fumo prodotto dall’incendio. Ma il bilancio avrebbe potuto essere ancora più pesante. Due persone sono rimaste gravemente ferite, tra cui il patrigno dei ragazzi deceduti, che ha 34 anni e ha riportato gravi ustioni, mentre altre 26 sono state ricoverate in ospedale per ferite lievi, ha aggiunto il procuratore di Reims. L’incendio, scoppiato dopo la mezzanotte, è stato «estremamente violento», e i vigili del fuoco hanno lottato contro le fiamme per più di tre ore, riuscendo a spegnerlo soltanto alle 3.45.
AL LITIO
«I primi soccorritori hanno descritto letteralmente una scena di guerra, mentre gli abitanti dell’edificio fuggivano in maniera caotica», ha riferito il procuratore di Reims. «Gli incendi causati da questo tipo di batterie sono estremamente difficili da spegnere, poiché le celle tendono ad autoalimentarsi quando bruciano, il che spiega la violenza e la velocità di propagazione dell’incendio», ha spiegato Schneider, confermando il carattere «accidentale» del rogo. Il tenente colonnello Ludovic Pinganaud, ex pompiere e fondatore di Atrisc, azienda specializzata nella gestione dei rischi, ha detto a BfmTv che le batterie agli ioni di litio integrate ai monopattini elettrici si incendiano più facilmente. «Si tratta di un tipo di combustione molto specifico che avviene per fuga termica, il che significa che quando la batteria inizia a riscaldarsi, a un certo punto si incendia», ha dichiarato Pinganaud, spiegando che l’incendio di una batteria elettrica sprigiona «molte fiamme» e «fumi più tossici di quelli sprigionati da un tipico incendio di un appartamento». Oltre al funzionamento specifico delle batterie elettriche, spesso le batterie sono di scarsa qualità. «Alcune batterie sono state prodotte in Cina con livelli di sicurezza che possono essere piuttosto limitati», ha sottolineato il tenente colonnello, invitando a diffidare dei prodotti venduti su Internet «a prezzi interessanti». Dieci giorni fa, era stata sfiorata un’altra tragedia a Parigi. Nella notte tra giovedì 29 e venerdì 30 maggio, la violenta esplosione della batteria al litio di un monopattino in carica ha rischiato di uccidere il proprietario.
INCIDENTI FREQUENTI
«Il monopattino era in carica e ho sentito un rumore, come un fischio. Dalla batteria è uscito del fumo, ho fatto appena in tempo ad alzarmi e ad uscire che è esplosa», ha raccontato l’uomo a Rtl, prima di aggiungere: «Ho comprato un prodotto che costa 4.000 euro, si pensa di essere al sicuro, ma in realtà è pericoloso». Gli incidenti di questo tipo causati dalle batterie al litio si stanno moltiplicando negli ultimi tempi, mettendo in evidenza un problema che gli ecologisti fanno finta di non vedere, ottenebrati dalla loro ideologia green, dall’ossessione per l’elettrico. Due giorni fa, una nave cargo, Morning Midas, è stata abbandonata dopo aver preso fuoco nell’Oceano Pacifico. La nave, in viaggio dall’Asia al Nord America quando è scoppiato un incendio che ha costretto l’equipaggio ad abbandonarla in mezzo all’oceano, trasportava circa 3.000 vetture di cui 800 auto elettriche. E sarebbe stato proprio l’incendio di un’auto elettrica a innescare quello più generale dell’intera nave cargo, secondo i primi elementi dell’inchiesta. Come per le batterie dei monopattini, la natura chimica delle batterie delle vetture elettriche e l’elevata energia immagazzinata sviluppano incendi particolarmente persistenti e complessi da gestire. Ieri, in un approfondimento, il Figaro ha scritto che negli ultimi anni si è verificato un eco-disastro dopo l’altro, sia in Francia sia all’estero: ogni anno, a New York, tra i 200 e i 300 incendi sono direttamente imputabili a scooter e biciclette elettriche.