Israele prepara l’attacco finale al sito nucleare iraniano Fordo, blindato da 90 metri di roccia a trenta chilometri da Qom. "Israele dovrà letteralmente spostare una montagna per colpire l’impianto", ha spiegato l'analista della difesa Paul Beaver al The Sun. Le opzioni a disposizione di Tel Aviv sono diverse: dai colpi aerei con bombe pesanti, almeno da 12 tonnellate, a un’incursione speciale. A difesa del sito ci sono le Guardie rivoluzionarie e batterie S-300.
Nel frattempo, secondo fonti di Axios, la Casa Bianca starebbe pensando di far incontrare l’inviato speciale Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Obiettivo una nuova intesa sul nucleare e la fine delle ostilità con Israele. Il presidente americano Donald Trump, però, ha anche chiesto una "resa incondizionata" degli ayatollah. "Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘leader supremo’", ha aggiunto riferendosi ad Ali Khamenei. La paura, intanto, cresce: secondo Reuters, oltre 600 persone di 17 nazionalità avrebbero lasciato l’Iran in cinque giorni attraversando il confine verso l’Azerbaigian grazie a un "corridoio umanitario".
Ecco chi accarezza l'ayatollah sui giornaloni: Capezzone fa nomi e cognomi
Nel suo Occhio al Caffè Daniele Capezzone presenta i principali fatti che trovano spazio sui quotidiani nazionali...Danni diretti, invece, sono già stati fatti alle sale sotterranee di arricchimento del sito iraniano di Natanz, come riferito dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che ha parlato di "un impatto diretto" degli attacchi aerei israeliani. È la prima volta che l’Aiea conferma danni a quelle aree. Sotto attacco anche Tel Aviv, dove le sirene d’allarme hanno risuonato per tutta la notte. L'Iran ha lanciato otto missili, secondo quanto riporta il quotidiano Haaretz. L'esercito israeliano, però, ha assicurato che "la maggior parte è stata intercettata".