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Cina, sciopero in una ditta collegata all'Honda: Vogliamo un sindacato libero

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Protesta da tre giorni, raddoppiati gli stipendi, ma non basta

Paolo Franzoso
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Gli operai della fabbrica che fornisce componenti al marchio nipponico Honda scioperano. Accade in nella Cina comunista, dove gli scioperi non sono contemplati perché regna (dovrebbe) l'armonia sociale. I dipendenti sfilano per le vie di Zhongshan (cittadina del sudest) e chiedono a voce alta il diritto di formare il proprio sindacato, uno vero, non come quelli gestiti dall'autorità centrale. Lo sciopero sta ostacolando la produzione di Honda, che nel mercato cinese ha venduto circa 600 mila vetture lo scorso anno, circa il 17% del fatturato globale della casa giapponese. Diverse aziende cinesi collegate al gigante automobilistico stanno attraversando un periodo di turbolenza. Il primo beneficio accordato dalla società è il quasi raddoppio dello stipendio ai circa 1.700 operai per tener a bada gli animi surriscaldati. Le forze di polizia hanno osservato i manifestanti senza intervenire durante la manifestazione di questa mattina. Cresce l'agitazione sociale legata alle dure condizioni economiche a cui sono costretti a lavorare gli operai cinesi. E insieme cresce anche il malessere per il potere comunista.

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