Come annunciato nelle scorse ore e come previsto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo che introduce nuovi dazi su decine di Paesi. La misura conferma le tariffe già concordate con l’Unione europea e altri partner, ma prevede un aumento significativo per le merci provenienti dal Canada. Le nuove misure scatteranno dal prossimo 7 agosto e fino a quel giorno l'Unione europea avrà tempo per trattare con gli Stati Uniti.
Durante la conferenza stampa che aveva anticipato la decisione, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt aveva dichiarato: “(Trump, ndr) firmerà un ordine esecutivo nel pomeriggio o più tardi questa sera. Come sempre, vi terremo aggiornati quando ciò accadrà e l’ordine sarà pubblicato dal nostro ufficio”.
L’ordine formalizza una serie di annunci tariffari diffusi nell’ultimo mese attraverso lettere e social media, riguardanti Paesi come India e Brasile, e al tempo stesso conferma le tariffe negoziate con altri partner: 15% per l’Ue, 10% per il Regno Unito e aliquote già fissate per Giappone e Corea del Sud.
Secondo la Casa Bianca, le nuove tasse doganali si inseriscono in una strategia commerciale “reciproca” e sono immediatamente applicabili grazie alla firma presidenziale. In particolare, l’aumento più rilevante riguarda il Canada, con dazi che passano dal 25% al 35%. L'aumento arriva dopo che il Canada ha fatto saper di voler riconoscere la Palestina, circostanza alla quale Trump aveva risposto paventando la possibilità che saltasse l'accordo sui dazi, così come è poi accaduto. Le tariffe sulle importazioni dal Brasile arrivano invece al 50%.
La firma arriva in un momento delicato anche sul piano legale: una corte d’appello federale sta infatti valutando la portata dei poteri del presidente nell’imporre misure commerciali di questa entità.
In una nota ufficiale, la Casa Bianca ha spiegato la decisione di innalzare le tariffe sui beni canadesi: “In risposta alla continua inazione e alle ritorsioni del Canada, il presidente Trump ha ritenuto necessario aumentare i dazi sul Canada dal 25% al 35% per affrontare efficacemente l’emergenza attuale”. Le nuove tariffe sono entrate in vigore già da oggi.
Trump ha inoltre annunciato di aver raggiunto un’intesa provvisoria con il Messico, dopo una “telefonata di successo” con la presidente Claudia Sheinbaum. L’accordo prevede una proroga di 90 giorni dei termini commerciali in vigore, per consentire ulteriori negoziati. Nel frattempo, il Messico continuerà a pagare “un dazio del 25 per cento legato al fentanyl, un dazio del 25% sulle auto e tariffe del 50% su acciaio, alluminio e rame”. Le autorità messicane, ha aggiunto Trump, hanno accettato di “mettere immediatamente fine” alle barriere commerciali non tariffarie.
Più teso il fronte con il Brasile: il governo di Brasilia ha annunciato che presenterà ricorso contro le nuove misure, che portano al 50% i dazi su prodotti come caffè e carne. Il ministro delle Finanze Fernando Haddad ha dichiarato che le tariffe annunciate sono state “più favorevoli” del previsto grazie alle esenzioni su alcuni prodotti chiave, ma ha aggiunto: “C’è molta ingiustizia nelle misure annunciate – è necessario apportare delle correzioni”.




